Il Complesso Monumentale della Carità: la conoscenza analitica del cantiere finalizzata al restauro ed alla progettazione di un piano di manutenzione
Estratto della Tesi di Elena Dell'Andrea

E’ importantissimo sottolineare per la nostra ricerca come, dall’intervento palladiano fino a questo momento, il Complesso della Carità non subì nessun intervento. Il Selva divise orizzontalmente e verticalmente la chiesa, chiuse le finestre gotiche, apri i lucernari del tetto, chiuse le arcate del loggiato del palladio con delle finestre, trasformandolo in un corridoio e chiuse la cavana, ottenendo una nuova stanza. Inoltre rialzò il piano di calpestio per diminuire l’umidità, lasciando il Tablino al livello cinquecentesco per non interrare le basi delle colonne, aprendo una porta in stile verso l’atrio per scendere alla quota palladiana. Progettò anche l’ampliamento verso sud del convento, al di là della calle del Dose, inglobando gli edifici esistenti nel Complesso. Si trattava di un terreno già appartenente al convento dove, nel corso degli anni, si era insediata un’officina della Zecca ed una caserma delle truppe di passaggio. Questo lavoro fu proseguito nel 1828 dall’allievo F. Lazzari che scrive: “Per costruire le fondazioni della nuova fabbrica si ebbe bisogno di distruggere una porzione di quella già piantata dal Palladio a sostegno del muro esistente al di là della via pubblica, questo tratto fu di metri 13,90” 38 . Sulla facciata della nuova pinacoteca sul rio della Carità viene adottato il portale di San Nicolò di Castello, distrutta dal Selva per far posto ai giardini. L’intervento proseguì con l’eliminazione dei residui degli archi voltatesta del prospetto palladiano, ai quali vennero aggiunti due intercolumni, sempre in laterizio, di colore più scuro degli originali. E’ importante ricordare che nel 1863 fu interrato il Rio di San Agnese, il piano stradale fu rialzato e sparì gran parte del basamento in pietra d’Istria. Tra il 1921 ed il 1923 lo Scolari riaprì le finestre gotiche al primo piano della chiesa e nel corso del novecento il complesso subì ulteriori restauri discussi nella tesi dell’autrice omonima 39 . Queste informazioni storiche ci permettono di correlare ogni fase costruttiva ai materiali utilizzati: laterizi, piastrelle in cotto, lapidei ed intonaci. 38 F. Lazzari, Dell’Edificio palladiano nel monastero della Carità, Venezia, 1835, nota 15 39 E. Dell’Andrea, Tesi di Laurea, …op. cit. p. 9 21
Estratto dalla tesi:
Il Complesso Monumentale della Carità: la conoscenza analitica del cantiere finalizzata al restauro ed alla progettazione di un piano di manutenzione
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Informazioni tesi
Autore: | Elena Dell'Andrea |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia |
Facoltà: | Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali |
Corso: | Scienze chimiche |
Relatore: | Renata Codello |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 210 |
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