Gli aspetti etici del diritto alla Privacy

Quando si parla di privacy non si può fare a meno di rifarsi al pensiero dei filosofi liberali quali Humboldt, Hume, Locke, i quali consideravano la privacy più un concetto che riguardava il rapporto tra stato e cittadino che tutela della libertà individuale.
Ho, quindi, considerato la Privacy come difesa della proprietà, difesa della persona e del proprio essere.
Il pensiero liberale si diffonde e si impone su una politica a base monarchica e feudale che lascia spazio ad una rivoluzione industriale e ad una società a carattere mercantilistico che favoriscono la libertà individuale e la privacy nelle sue diverse sfaccettature.
Ho anche analizzato la mancanza di privacy nelle realtà carcerarie quale quella propostaci a M. Focault, quella di G. Horwell che ci mostra una società dove vige una sudditanza psicologica e nociva per l'essere umano.
Ho affrontato l'argomento anche secondo il Testo Unico in materia di trattamento dei dati personali per l'esercizio dell'attività giornalistica, per la diffusione e la divulgazione di notizie a mezzo stampa.
Salvaguardare l'identità personale e i propri dati che oggi vengono definiti sensibili, diventa, in questo contesto il carattere fondamentale nella comprensione del concetto di privacy.
Privacy non vuol dire soltanto tutela dei propri dati personali ma si estende alla tutela della dignità individuale, difesa della persona nel momento in cui si avverte una ingerenza nella vita privata.
Quando le richieste informative diventano obbligatorie e non più arbitrarie c'è spesso un rifiuto di adeguarsi alle intromissioni nella vita privata.
Nell'ultimo capitolo ho affrontato il progresso tecnologico e il mutamento sociale che sta accompagnando il diffondersi dell'informatica che, attraverso il personal computer è entrato nelle nostre case.
La velocità delle informazioni trasmesse per via telematica ha dato origine alla diffusione della sorveglianza e della diffusione dei nostri dati sensibili senza che noi lo vogliamo, per esempio nell'uso delle carte di credito, perché già in esse contenuti.
Con questo nuovo strumento informatico che ha creato una nuova identità virtuale, parallela a quella fisica, la tutela giuridica del corpo fisico si trasferisce al nostro nuovo corpo elettronico che sostituisce il vecchio habeas corpus al nuovo habeas data, regolando la nuova identità che ci viene riconosciuta da un computer.
La figura del Garante della Privacy fa si che soggetto sia sempre confermato nella sua persona e che non diventi un corpo elettronico privo di libertà.
La riservatezza diventa un diritto che deve essere difeso e garantito.
Un internet che sembra avere abbattuto le frontiere e che non favorisce il bisogno di riservatezza del soggetto, prevede, tuttavia, l'applicazione di una legislazione anche sui soggetti che interagiscono sulle piattaforme digitali e che devono essere tutelati.
Bisogno di riservatezza e di sicurezza dell'individuo che non deve essere frainteso dalla maggioranza, dai più, ma compreso nella sua positività.