India, Cina, Asean: come e perché investire in questi paesi emergenti

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L’ASIA SARA’ IL MERCATO 
UNICO 
 
ACCORDO PER CREARE LA PIU’ VASTA AREA DI LIBERO SCAMBIO DEL 
PIANETA (EUROFINANZA2 2005) 
DE LONGHI CONFERMA: SEMPRE DI PIÙ CINA 
Questa introduzione, seppur molto breve, vuole dare al lettore un’ampia visuale di come si 
sta evolvendo il mercato asiatico, dal dragone cinese che non da segni di cedimento, all’elefante 
indiano che sta correndo a tappe forzate per non perdere terreno dal suo vicino rivale, con la 
presenza, in ultima istanza, di un gruppo di paesi del sud-est asiatico, Asean, che sta 
dimostrando sempre di più di non temere particolarmente i due colossi in questione.  
Tutto bene, o quasi. Questi paesi/associazioni che per ora hanno entità ben distinte tra loro 
hanno incominciato a pensare a zone di libero scambio come quella tra Cina ed Asean fissata 
per il 2010, con una particolare attenzione verso l’entrata dell’India in tale incredibile libero 
mercato.  
Per il momento i fatti certi dicono che oltre 1,9 miliardi saranno le persone che potranno 
operare liberamente tra Cina ed Asean entro il 2010, per un volume di scambi che nel 2004 ha 
raggiunto gli 80 miliardi di Euro con un tasso di crescita annuale che sfiora il 30%. Il Primo 
Ministro cinese Wen Jiabao, ha dichiarato che questo accordo è “una scelta strategica che 
corrisponde agli interessi propri di sviluppo della Cina e della regione tutta” (LIMES2 2005) . I 
progetti non riguardano infatti solo gli aspetti economici ma anche di sicurezza: la stessa area 
continuerà ad essere una zona libera dalla presenza di armi nucleari.  
L’accordo di Vientiane in Laos, luogo in cui fu firmata l’intesa tra Cina e paesi Asean 
riguardo l’area di libero scambio commerciale in data 24 e 25 dicembre del 2004, conferma 
inoltre che sarà l’Asean ad avere la responsabilità di rappresentare i paesi dell’area, Cina 
compresa, alle riunioni ministeriali annuali con Stati Uniti, Russia ed Unione Europea.