Mafia e giustizia euroumanitaria. Profili di (il)legittimità dell'ergastolo ostativo
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62 La riducibilità della pena e la possibilità di riesame de jure e de facto è stato considerato un requisito minimo per l’armonizzazione con l’art. 3 CEDU. Tuttavia, nella sentenza Hutchinson c. Regno Unito richiamata anche dal giudice Wojtyczek nella sentenza Viola c. Italia, la Corte europea ha ritenuto che l’interpretazione del diritto interno dovesse essere operata dai giudici nazionali con riguardo a tutte le possibili funzioni della pena. Di conseguenza, il riesame della sanzione comminata, in ogni caso di competenza del giudice nazionale, deve essere accompagnato da una valutazione sui motivi che giustificano la misura cautelare in carcere. Tanto la giurisprudenza europea tanto quella internazionale 157 hanno incluso tra le ragioni giustificatrici la funzione di «punizione, deterrenza, protezione pubblica» della pena oltre l’intento rieducativo 158 . Nella sentenza Viola, invece, non viene contestata solo la pena ma la modalità dell’accesso ai benefici, condizionati alla collaborazione con la giustizia. La previsione dell’art. 4 bis, co. 1 e co.1 bis e dell’art. 58 ter ord. pen., ossia la mancata concessione dei benefici penitenziari al condannato all’ergastolo, per la Corte di Strasburgo è inconciliabile con la funzione rieducativa. Ciò in quanto, l’ergastolo ostativo «limita eccessivamente la prospettiva di rilascio dell’interessato e la possibilità di riesame della pena. Pertanto, questa pena 157 Cfr. E. AMATI -E. FRONZA –A. VALLINI, Introduzione al diritto penale internazionale, III Ed., Torino, G. Giappichelli Editore, 2016, p. 267. L’autore facendo un’attenta disamina del diritto internazionale e sulle funzioni della pena afferma che la «determinazione di una sanzione giusta dipende dagli obiettivi perseguiti». Tra le finalità principali anche quelle della retribuzione con il suo peculiare carattere dell’invalicabilità del principio proporzionale. In senso contrario ICTY, Blaškié, IT-95-14-T, Judgment, TC, 3 marzo 2020, par. 761; in cui viene criticata l’eccessiva prevalenza dell’effetto deterrente della pena che rischia di incidere irrimediabilmente sul principio di proporzionalità. 158 Corte EDU, Grande Camera,17 gennaio 2017, Hutchinson c. Regno Unito, sent. n. 57592/08 (§ 42) in DPC, Riv. Trim, fasc. 4/2017, 11 aprile 2017 con nota di P. BERNARDONI, I molteplici volti della compassione: la Grande Camera della Corte di Strasburgo accetta le spiegazioni dei giudici inglesi in materia di ergastolo senza possibilità di liberazione anticipata, pp. 337- 338 ss. «I principi applicabili individuati dalla Grande Camera possono così essere compendiati (§§ 42-45): 1) l’ergastolo senza possibilità di liberazione anticipata non è, di per sé, incompatibile con l’art. 3 CEDU, purché siano sempre conservati “both a prospect of releaseand a possibility of review”, rivolti a verificare la perdurante sussistenza di “legitimate penological grounds” per la prosecuzione della carcerazione».
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Informazioni tesi
Autore: | Adriana Caforio |
Tipo: | Tesi di Specializzazione/Perfezionamento |
Specializzazione in | Scuola di Specializzazione nelle Professioni Legali |
Anno: | 2020 |
Docente/Relatore: | Gaetano Stea |
Istituito da: | Università degli Studi di Lecce |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 134 |
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