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La diffusione della rivoluzione industriale tra 800 e 900

Tra il 1890 e il 1914 si compie il modello di industrializzazione nato nella Rivoluzione Industriale, quindi l’economia di mercato, che gradualmente si è sviluppata dall’Europa preindustriale, ha raggiunto il suo apice nel MODELLO CLASSICO in questo arco di tempo.

MODELLO CLASSICO : è il modello nato dalla Rivoluzione Industriale inglese, che si basa sull’idea di Adam Smith della specializzazione (divisione del lavoro) e sulla centralità del mercato secondo un sistema di libero scambio.
Dopo la I Guerra Mondiale questo modello va in crisi, il suo collasso avviene negli anni ’30, dopo la crisi del ’29. Dopo la II Guerra Mondiale, nasce nel sistema occidentale un nuovo modello: l’ECONOMIA MISTA.

Il trionfo dell’economia di mercato classica si compie tra 800 e 900 intorno all’INTEGRAZIONE DEI MERCATI.
L’Europa Occidentale fino a metà 700 era caratterizzata da un’economia preindustriale, di sussistenza, con una realtà manifatturiera commerciale dipendente dal l’agricoltura. Inoltre l’uomo aveva l’impossibilità di gestire le risorse autonomamente.
Gradualmente si passò dall’economia preindustriale ad un’economia di mercato, dove cambiò principalmente la possibilità per l’uomo di gestire le risorse e produrre per il mercato, per vendere.
Questo processo graduale ha avuto un protagonista principale: l’Inghilterra. Il modello che ha avuto compimento con la Rivoluzione Industriale inglese, si è poi diffuso in Europa in tempi e modi differenti e ha segnato tutto l’800.
A fine 800 questo modello è diventato determinante su tutte le relazioni economiche internazionali. La crescita dello sviluppo economico internazionale dipende dall’industrializzazione dei Paesi. Occidentali (ovvero l’Europa occidentale + gli Stati Uniti).
Questa integrazione dei mercati è resa possibile da:
sviluppo economico, incremento della poduttività, delle produzioni e degli scambi commerciali tra le economie di mercato
Tra 800 e 900 avviene l’espansione di questo modello: si ampliano i traffici commerciali e avviene la mobilità delle persone e dei capitali. Inoltre c’è una centralità dei paesi occidentali nel sistema delle relazioni internazionali.
Lo sviluppo economico di parte dell’Europa e di parte dell’America porta ad un incremento della produttività e della produzione di una grande quantità di beni commerciabili in tutto il mondo.
Tra il 1885 e il 1914 il modello europeo influenza tutto il sistema economico internazionale, non riguarda solo la produzione industriale ma anche quella agricola, inoltre determina un incremento degli scambi commerciali.
Durante il 800 e alla fine di questo secolo ci furono tassi di crescita altissima che avverranno ancora solo tra il 1950 e il 1960.

EFFETTO NEGATIVO:
Questo incremento dei flussi commerciali genera la CRISI AGRARIA, cioè l’invasione dei prodotti agricoli dall’America del Nord e dall’Australia.
La reazione a questo fu la politica protezionistica e i dazi doganali, ma questo non bloccò la crescita degli scambi internazionali, perché:
- L’Inghilterra e l’Olanda rimangono attaccati al libero scambio
- Inizia un processo di accordi bilaterali tra Strati.
Il primo processo di accordi bilaterali tra Stati è il trattato di COTTEN e CHEVALIER, che viene denominato ACCORDO DELLA NAZIONE FAVORITA: Inghilterra e Francia stabilirono tra loro una tabella delle tariffe doganali. Il trattato prevedeva che questa tabella fosse applicata anche a tutti i paesi con cui Francia e Inghilterra avevano scambi. Così si regolano i flussi commerciali.
Questo accordo tra Francia e Inghilterra porta allo sviluppo delle MULTINAZIONALI, perché un modo per superare i dazi doganali era costruire aziende in vari paesi, dove il capitale apparteneva all’azienda di origine, però la titolarità giuridica era sparsa nel mondo.
lo sviluppo tecnico e l’integrazione dei mercati.
Lo sviluppo tecnico è legato ad alcune innovazioni tecnologiche: il telegrafo e il telefono, che permettono una maggiore integrazione dei mercati, perché questi oggetti consentirono di mettere in comunicazione con grande rapidità centri lontani e per alcuni prodotti il mercato venne ad assumere una dimensione mondiale.
il regime aureo e l’integrazione dei mercati finanziari
La politica monetaria inglese fece della sterlina la moneta di riferimento a livello mondiale, e di Londra la principale piazza finanziaria internazionale.
Tra 800 e  900 si assistette ad una crescente diffusione del sistema aureo (gold standard), con l’ancoraggio all’oro di molte monete.
Si creò un sistema di relazioni finanziarie che facevano perno sulla sterlina e questo rendeva agevoli i movimenti di capitali tra le diverse nazioni.

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