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La carrying capacity: componenti strutturali e problemi di metodo


La carrying capacity viene fatta corrispondere alla soglia limite di visitatori in essa ospitabili, senza che si realizzino modificazioni non reversibili sia nel suo ecosistema che nella qualità dell’esperienza dei visitatori. La prossimità o meno di questo valore soglia esprime la qualità della relazione tra obiettivi della pianificazione territoriale, intensità d’uso e livello di tutela delle risorse. Dal punto di vista pratico – metodologico, l’individuazione di questo livello non è facile: la stima è il frutto del complesso concatenarsi di variabili diverse, come la percezione dell’osservatore, le proprietà dell’ecosistema, gli obiettivi di sviluppo e il loro livello di controllo, il tipo di turismo, la sua distribuzione nel tempo e nello spazio, le aspettative dei turisti, dei residenti e degli operatori del settore. L’interazione di tali variabili non consente di effettuare una stima univoca e stabile della carrying capacity. Questo tipo di stima vede l’ambiente come risorsa da usare fino al raggiungimento della soglia limite, ma bisogna capire cosa può essere misurato scientificamente e cosa è invece frutto di una valutazione soggettiva.
Nel concetto possono inscriversi due accezioni: la prima legata all’analisi delle componenti ecosistemiche naturali e della dimensione della loro adattabilità all’impatto del fenomeno turistico, la seconda relativa al livello di attrattività della località, in relazione al possibile mutare della percezione psicologica dell’utente turista. Bisogna quindi definire le varie dimensioni che la descrivono:
Dimensione ecologico naturale: limite oltre il quale cominciano a prodursi danni all’ambiente naturale. L’individuazione di questa soglia è complessa in quanto funzione di una serie di variabili, come la percezione dell’operatore, la fragilità dell’ecosistema, il tipo di attività turistica praticata, il grado di concentrazione spaziale e temporale dei flussi turistici, il comportamento tenuto dai visitatori e la coesistenza di più usi;
- Dimensione fisico strutturale: limite oltre il quale il sistema delle infrastrutture non è più in grado di soddisfare la domanda di servizi proveniente dai turisti e dalla popolazione residente;
- Dimensione psico (percettiva) sociale: livello di affollamento non sostenibile per i visitatori, che è innanzitutto funzione delle caratteristiche sociali,  e per i residenti, che è condizionata dalle modalità dello sviluppo turistico, dalla capacità ecologica e infrastrutturale percepita del proprio territorio, dal livello di prossimità socio economica con i turisti e dal grado di dipendenza economica dal fenomeno;
- Dimensione economica: misura della capacità del sistema economico locale di integrare al suo interno, in modo proficuo e durevole, l’attività turistica.

Bisogna tenere conto della diversa temporalità delle dimensioni di analisi, poiché si confrontano variabili apprezzabili in una prospettiva di breve o di medio lungo periodo. Le varie dimensioni sono interrelate nel sistema locale e quanto più composito è il modello di fruizione turistica, tanto più complesse saranno le relazioni biunivoche fra esse. Il superamento della soglia psicologica del turista può essere dovuto al superamento della carrying capacity ecologica, o di quella sociale, o anche a causa del peggioramento delle condizioni ambientale. La stima dei valori limite di cambiamento accettabili al fine di realizzare e conservare il modello turistico desiderato non può essere stabilita a priori in modo a-spaziale e a-temporale, ma sarà, di volta in volta, anche funzione del corpus normativo vigente proposto: il peso relativo di ciascun gruppo di interesse, funzione della capacità di condizionare le scelte finali.

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