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Determinazione del reddito

Il reddito si determina chiudendo il conto costi e ricavi d’esercizio. Si hanno due situazioni:
UTILE D’ESERCIZIO = RICAVI > COSTI
PERDITE D’ESERCIZIO = COSTI > RICAVI
L’utile d’esercizio è dato dall’eccedenza dei ricavi sui costi.
Se aumenta l’utile, o aumentano le attività o diminuiscono le passività.
L’utile d’esercizio può essere destinato:
- Tra i valori numerari passivi : sottoforma di dividendi.
- Nel netto : l’assemblea dei soci può decidere di non dividere gli utili, l’utile viene quindi destinato a RISERVA, vincolato a titolo di autofinanziamento.
Gli utili non sono quasi mai in cassa.
La riserva deriva dall’utile, ovvero dal reddito d’esercizio.
Il legislatore obbliga la società a trattenere una parte dell’utile prodotto:
Il Codice Civile generalmente prevede che 1/20 dell’utile d’esercizio (5%), fino al raggiungimento di 1/5 del capitale sociale (20%) deve essere annualmente accantonato nell’impresa.
La riserva obbligatoria prende il nome di RISERVA LEGALE.
La riserva ha un massimo del 20% del capitale sociale, se si apportano altri utili prende il nome di RISERVA STRAORDINARIA.

ESEMPIO:
1 000 000 EURO – UTILE
L’assemblea destina l’utile:
- 5 % RISERVA LEGALE
- 20 % RISERVA STATUTARIA
- 30% RISERVA STRAORDINARIA
- 45% DIVIDENDO
Le riserva legale e statutaria sono obbligatorie.
Tutte le riserve sono conti del capitale, parti proprie del netto.
Le riserve aumentano il capitale sociale gratuitamente.
Spesso le aziende hanno l’obbligo di legge di avere un capitale sociale minimo e si può tenere utilizzando riserve.
IN CONTABILITÀ:
dare) RISERVE
avere) CAPITALE SOCIALE


Tratto da ECONOMIA AZIENDALE, UN'INTRODUZIONE di Valentina Minerva
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