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La Direzione del Psi prende posizione sul caso ungherese

1 novembre 1956

La Direzione del Psi prende posizione sul caso ungherese, in polemica con il Pci ed il Pcus. La deliberazione concernente l'Ungheria afferma che le ragioni ed il significato dei tragici eventi sono «la conseguenza di una degenerazione del potere popolare in forme burocratiche e poliziesche e di una impostazione della politica economica in termini forzati rispetto alla realtà produttiva e sociale del Paese», che hanno isolato «il vecchio gruppo comunista» e lo hanno «staccato dalle masse popolari». Per la Direzione socialista, «lo stesso irresponsabile appello all'intervento delle armi sovietiche fu la conseguenza estrema dei metodi» di chi ha perduto «il legame e la fiducia nel popolo e nei lavoratori» e si affida «soltanto alla forza». Questo intervento è per i socialisti «incompatibile col diritto dei popoli alla indipendenza» ed ha favorito «esplosioni di nazionalismo che, sfruttate dalle vecchie forze militariste e reazionarie» minacciano di «alterare il carattere del movimento popolare» ed espongono l'Ungheria ed i suoi lavoratori a rischi dai quali devono essere difesi «dalla solidarietà e dall'appoggio dei lavoratori di tutto il mondo».

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