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Il Manifesto dei 121

6 settembre 1960

Viene pubblicato il Manifesto dei 121, una dichiarazione sottoscritta da numerosi intellettuali francesi che giustifica «il diritto alla insubordinazione» nella guerra d'Algeria.
In esso così si asserisce: «Per gli Algerini, la lotta perseguita sia attraverso mezzi militari che attraverso mezzi diplomatici, non comporta alcun equivoco. E' una guerra d'indipendenza nazionale. Ma per i Francesi, che natura ha? Non è una guerra estera... Non basterebbe neanche dire che si tratta di una guerra di conquista, guerra imperialista, accompagnata da un sovrappiù di razzismo. C'è di tutto questo in ogni guerra, e l'equivoco resta... guerra di conquista, né guerra di "difesa nazionale", né guerra civile, la guerra d'Algeria è poco a poco divenuta una azione propria all'Esercito d'Algeria e a una casta che rifiuta di cedere di fronte a un sollevamento di cui lo stesso potere civile, rendendosi conto del crollo generale degli Imperi Coloniali, sembra pronto a riconoscere in tal senso».
La dichiarazione si conclude con una clamorosa presa di posizione: «Noi rispettiamo e giudichiamo giustificato il rifiuto di prendere le armi contro il popolo algerino. Rispettiamo e giudichiamo giustificata la condotta dei Francesi che pensano sia loro dovere aiutare e proteggere in nome del popolo francese gli Algerini oppressi. La causa del popolo algerino, che contribuisce in modo decisivo a rovinare il sistema coloniale, è la causa di tutti gli uomini liberi».

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