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Spazio pubblico: dall'agorà al cyberspazio

Marco Grieco

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Marco Grieco

Prosopopea
L'obiettivo che vorrei raggiungere, attraverso questa tesi, è duplice . Per un verso, infatti, ho cercato di definire i contenuti essenziali del concetto di spazio pubblico attraverso le domande che la filosofia ha posto, e pone tuttora, allo "strumento" di cui si serve l'individuo per dare forma alla società in maniera condivisa . Per l'altro, ho cercato di uscire da uno sguardo parziale, nel senso che ho voluto affrontare quei contenuti tenendo conto di aspetti vari e molteplici, talvolta anche in contrasto fra loro . Le affermazioni, le interpretazioni, le ipotesi addotte, sono il frutto di un "costante paradosso", ovvero del tentativo di esprimere le ragioni del coinvolgimento e quelle del dissenso, di suscitare stimoli ad andare "oltre", e di misurarsi con limiti apparentemente "insostenibili" . Dato che lo spazio pubblico è il prodotto dell'aggregarsi umano, credo che una sua analisi debba, di conseguenza, mettere in luce le differenze e le contraddizioni che caratterizzano i suoi membri . La mia "acrobazia" sta proprio in questo : enucleare differenze e identità, percorrendo evoluzioni ed involuzioni dello spazio pubblico nei diversi contesti storici e nei diversi approcci filosofici .
Hestia (primo capitolo), la dea che resta fanciulla per sempre, rappresenta la nascita dello spazio pubblico come "altro" a partire dallo spazio privato.
Hermes (secondo capitolo) è il dio del movimento . Per vivere e concepire uno spazio non basta che ci sia un centro chiuso in se stesso, ma è necessario che, al contempo, questo spazio possa essere percorso .
Il nome di Prometeo (terzo capitolo), il più saggio fra i Giganti, significa "colui che è capace di prevedere" .
Dioniso (quarto capitolo) è un dio a parte . E' il simbolo della realtà che viene repentinamente sconvolta, un approccio radicalmente diverso alla ripetitività del quotidiano . Dio terribile e dolce al tempo stesso, ora getta i mortali nella follia, nella turpitudine, nel delitto, ora porta loro l'evasione, la gioia, la beatitudine . E' un impulso insostenibile che perverte l'agire degli individui, che obbliga a rimettere in discussione tutto ciò che, fino a quel momento, si è dato per scontato . E' un turbine improvviso che, rimescolando a caso le carte, può definire scenari completamente diversi . Se Dioniso contamina e distrugge, può anche salvare e purificare : questa è la scommessa .
Penso ad un nuovo inizio, che rimetta in questione la base stessa della società ; penso a nuove regole della convivenza, che si definiscono dal confronto continuo con le "esagerazioni" del pensiero libertario ; penso ad una "ossessione di libertà" che permetta all'individuo una maggiore sintonia con le incessanti, e sempre più frequenti, trasformazioni della realtà . Dioniso è probabilmente il riflesso di questa immagine esasperata del reale che costringe anche i più riluttanti a fermarsi e guardare quali sono i mali della società . Per reagire .
Gorgo (il capitolo che non c'è ; il sottotitolo non scritto di ogni capitolo ; l'epilogo che viene prima) è l'espressione "dell'assolutamente diverso", l'inquietudine che, al contrario del trasporto dionisiaco, trascina irrimediabilmente verso il basso, il terribile, il caos . E' la dimensione della morte che spegne il fuoco sacro di Hestia, della crudeltà che mette le catene ai piedi di Hermes, della violenza che condanna Prometeo al castigo divino . Chi accede al suo spazio è condannato all'irrimediabile poichè stabilisce un contatto "inopportuno" che pietrifica e, quindi, sradica dalla condizione umana .
La maschera di Gorgo, dispensatrice di morte, ha il fascino ammaliatore del potere e della forza che, nonostante producano "inquietanti estraneità", non frenano gli sconsiderati . Al suo sguardo, nel confronto faccia a faccia, l'essere umano può solo sfuggire o soccombere . E' uno sguardo "banale", sotto certi punti di vista, ma che immobilizza : una fissità che "s'inceppa al tempo", che si scontra, graffia e si sgretola inesorabilmente al contatto con il fluire della realtà .
Dato che l'esperienza individuale può trovarsi di fronte quello sguardo in qualsiasi momento, nessuno deve ritenersi esente dal pericolo di una "incresciosa dissoluzione" . L'unico scampo, per la fragile natura umana, è educare alla ragione, alimentando senza sosta l'incontenibile bisogno degli individui di comunicare, di trasmettere conoscenza ed acquisirne di nuova . Questo permette il formarsi dell'esperienza, un semplice bastone, certo, ma che può salvare dal morso del serpente che, credendolo carne viva, vi scarica dentro tutto il suo veleno .
Il problema è che i risultati migliori dell'agire comune esigono la più convinta assunzione di responsabilità da parte del singolo individuo che deve imparare a cercarsi e a trovarsi, non solo in se stesso, ma anche negli altri, in quegli "specchi in frantumi" che ne riflettono la molteplicità.

Studi

  • Laurea in Scienze Politiche
    conseguita presso Università degli Studi di Milano nell'anno 1997-98
    con una votazione di 96 su 110
  • Diploma di maturità conseguito presso il Liceo classico

Altri titoli di studio

  • Web Architect
    conseguito presso Master FSE nell'anno 2000

Esperienze lavorative

  • Dal 2000 lavora presso Sun Microsystems nel settore Informatica - Telecomunicazioni
    Mansione: Web Technical Specialist

    Commento personale: Amministratore di Sistemi, Web Content Manager

  • Dal 1992 ha lavorato presso TNT Global Express nel settore Trasporti
    Mansione: Spedizioniere

Lingue straniere

  • Inglese parlato e scritto: buono
  • Spagnolo parlato e scritto: discreto

Conoscenze informatiche

  • Livello ottimo