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Il rischio nell'impresa. Concetti, prospettive d’analisi, principi di gestione

In un contesto caratterizzato da elevata complessità e mutabilità, oggi più che mai le imprese necessitano di strutture integrate di analisi, misurazione e valutazione del rischio, dal momento che una gestione strategica del rischio si dimostra in grado di contenere le vulnerabilità e fragilità aziendali.
L’impresa pertanto per essere competitiva e creare valore deve mettere a punto un approccio gestionale capace di unire la prospettiva dinamica e statica sottesa alla sopravvivenza delle organizzazioni economiche. Il carattere dinamico si esprime nella capacità di cogliere le opportunità, di innovarsi, di perfezionarsi, di intraprendere nuovi percorsi, assumere nuove strutture, ruoli e competenze conseguendo vantaggi competitivi. Confrontandosi con una società ed un’economia caratterizzata da continui mutamenti, l’impresa non può sottrarsi ad azioni instancabili di adeguamento e rinnovamento. Al contempo però, la sopravvivenza della medesima impresa è legata ad una funzione conservativa di tutela di ciò che esiste e l’ha portata a tale stadio di sviluppo.
Il risk management appartiene e riguarda entrambe le dimensioni, statica e dinamica, citate.
L’interesse e l’importanza che negli ultimi anni viene tributata a questo tema trova origine nella sempre più pressante necessità di presidiare i rischi d’azienda e nella conseguente evoluzione dei suoi stessi contenuti che ne ha fatto abbandonare l’accezione di mero strumento tecnico.
Diverse organizzazioni di medie-grandi dimensioni sembrano mostrare, anche in Italia, una maggiore attenzione al presidio dei rischi, avvicinandosi ad una loro gestione strettamente manageriale ed all’utilizzo di nuove tecniche di finanziamento delle perdite.
L’ambiente di riferimento in cui le imprese oggi sono costrette a competere, ormai in maniera globale, le obbliga a impegnarsi profondamente su questo fronte. Testimonianza della pervasività del concetto di incertezza giungono quotidianamente anche dalla cronaca recente, basti pensare agli avvenimenti che hanno accompagnato l’ingresso nel terzo millennio, come la velocissima evoluzione tecnologica dalla quale siamo sempre più dipendenti, gli eventi socio-politici, le calamità naturali, la finanza creativa e i crack finanziari che sono conseguiti. Questi fenomeni non possono non impattare sulla gestione dell’azienda, chiamata oggi ad attuare nuovi sistemi di comprensione e gestione del rischio.
Tale dimensione diviene sempre più fattore strategico di successo, in grado di garantire da un lato la protezione dell’attività aziendale e dall’altro il suo sviluppo.
La vastità del concetto di rischio aziendale richiede una disamina articolata delle diverse minacce esterne e interne e dei diversi approcci che l’azienda può attuare.
La cultura del rischio è oggetto di una lenta, ma progressiva crescita verso una maggiore diffusione, specializzazione e importanza nelle scelte aziendali. Si va affermando la concezione che gli sforzi richiesti per introdurre risorse e tecniche di risk management non siano elementi di costo, ma bensì veri e propri investimenti, necessari alla salvaguardia del patrimonio aziendale e contribuiti non indifferenti al successo dell’impresa.
L'innovazione rappresenta da sempre il principale fattore di sviluppo delle singole imprese e del sistema produttivo in generale.
Rispetto a funzioni consolidate quali il marketing, la finanza, l'amministrazione, sono numerose e gravi le carenze a livello di metodologie di decisione, di ricchezza e perfezionamento degli strumenti, di pianificazione delle attività, di valutazione dei risultati e in generale di tutto quanto costituisce il buon management di un problema aziendale.
L’enterprise risk management costituisce un esempio di innovazione manageriale relativa alle problematiche della gestione degli eventi rischiosi. Al centro di questa “rivoluzione” si pone la gestione dell’informazione.
L’oggetto del presente lavoro è, dunque, l’analisi dei principi di introduzione di un nuovo concetto di rischio quale lente di interpretazione della realtà aziendale. Il rischio è lo spazio non solo dei possibili eventi sfavorevoli, ma anche il campo in cui l’impresa può mostrare il proprio valore attraverso le competenze, la creatività, la conoscenza e l’efficienza. E’ il territorio cioè dove l’azienda deve costruire il proprio successo. Per realizzare questo è necessario comprendere pienamente le dimensioni del rischio, le sue prospettive, i suoi legami con le singole variabili aziendali, nonché realizzare un modello guida che sostenga l’impresa nella lettura di tali prospettive e che predisponga i principi per una loro gestione.

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Introduzione 1. Alcune considerazioni introduttive I concetti di rischio, incertezza, imprevedibilità fanno irrimediabilmente parte dell’esperienza umana a tal punto da influenzare le scelte e le azioni di ciascun individuo. La limitata razionalità umana pone al centro della nostra vita il concetto di rischio, in quanto capace di mostrare all’uomo il suo limite invalicabile: la conoscenza del futuro, abbattendo la fiducia nelle sue capacità valutative e decisionali. L’impossibilità di sapere cosa succederà domani ci costringe ad assumere decisioni che potrebbero dimostrarsi sbagliate ed a sopportarne le conseguenze. Nel passato l’imponderabilità del futuro veniva racchiusa nel concetto di destino rispetto al quale spesso l’uomo si poneva in termini passivi; l’epoca moderna ha registrato, invece, gli sforzi degli individui per liberarsi dalle superstizioni e sviluppare un approccio scientifico verso la previsione e valutazione dei rischi. Ad oggi l’uomo si confronta col rischio, oltre che con avversione, anche con atteggiamento di sfida, dando il via ad una continua ricerca di equilibrio tra razionalizzazione degli eventi e utilizzo dell’intuito. Tutte queste considerazioni assumono ancora più valore in campo economico, dove la stessa figura dell’imprenditore racchiude in sé questa affascinante dicotomia del

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Informazioni tesi

  Autore: Laura Frisoli
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli Studi di Udine
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Eugenio Comuzzi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 268

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