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Gestire il knowledge management

Il presente elaborato si pone come lavoro di ricerca che si snoda sia sul piano teorico, in una ragionata elaborazione concettuale sul vasto tema del Knowledge Management; sia sul piano pratico, nella progettazione e presentazione-applicazione di un glossario interdisciplinare sul medesimo argomento.
Il punto di vista di questa indagine è stato chiaramente psicologico. Infatti, dopo una definizione introduttiva del concetto in ambito prettamente aziendale, abbiamo scelto di mettere in luce gli effetti psicologici di quella gestione della conoscenza che più ampiamente viene messa in atto nella quotidianità grazie alla consistente diffusione delle nuove tecnologie. In particolare con il concetto di brainframe è emersa la dimensione cognitiva accanto a quella culturale; parlando di ingegneria emozionale e narrazione ci si è spostati sulla dimensione emotiva e, per certi versi, anche culturale; affrontando il disegno sperimentale dell’Affective Computing abbiamo considerato il livello relazionale/emotivo, nonché quello cognitivo; indagando le teorie sulla CMC è emerso il rapporto tra questo nuovo contesto di interazione comunicativa e la costruzione, modificazione e espressione dell’identità individuale. Infine, focalizzandoci sul fenomeno dell’e-Health, si è portato un chiaro esempio delle trasformazioni sociali/culturali che si stanno verificando all’interno dell’attuale società della conoscenza.

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3 INTRODUZIONE Il presente elaborato si pone come lavoro di ricerca che si snoda sia sul piano teorico, in una ragionata elaborazione concettuale sul vasto tema del Knowledge Management (d’ora in poi KM); sia sul piano pratico, nella progettazione e presentazione-applicazione di un glossario interdisciplinare sul medesimo argomento. È proprio infatti l’interdisciplinarità a caratterizzare il KM, che continuamente richiede, a chi se ne occupa, competenze informatiche, gestionali, economiche, ma anche psicologiche e sociologiche, nonché una vasta cultura generale. In italiano potremmo tradurlo letteralmente con “gestione della conoscenza”. Il titolo del presente lavoro, “Gestire il Knowledge Management”, ne mette in luce l’obiettivo: fornire una chiave di lettura di ampio respiro sul KM. Attenta infatti all’origine e all’evoluzione storica del concetto (prospettiva classica, §2), essa non manca di indagare le nuove e attuali frontiere del KM, costituite dall’applicazione delle knowledge management technologies (KMT) ai vari aspetti della vita: formazione, lavoro (non solo aziendale/organizzativo), vita quotidiana (salute, shopping, tempo libero, etc…). In particolare in questa seconda sezione (§3) saranno chiariti i concetti di resistenza e naturalizzazione, quindi alcuni esempi degli effetti da quest’ultima causati. Come vedremo infatti l’alto tasso di utilizzo di Information and Communication Technology (I&CT) porta a sperimentare processi di riorganizzazione profonda dei processi di gestione della conoscenza. Possiamo dire che si assiste ad uno scenario di trasformazioni che agiscono contemporaneamente su più livelli tra loro integrati (cognitivo, relazionale, organizzativo, sociale, culturale, economico, amministrativo, giuridico…). Tutto ciò porta alla costruzione di una knowledge society (KS) in cui ciascuno può considerarsi knowledge citizen. Ampio spazio è dedicato alla psicologia in entrambi questi primi due paragrafi. Nello specifico nel primo caso cercheremo di indicare il ruolo della psicologia organizzativa in merito al KM; mentre nella seconda parte saranno considerati esclusivamente alcuni esempi di effetti psicologici causati dall’utilizzo delle KMT (livello cognitivo, livello emotivo, livello affettivo-relazionale, livello socio-culturale). Il terzo paragrafo è intitolato “La costruzione di un glossario interdisciplinare”. L’obiettivo è quello di selezionare e proporre alcuni concetti, e alcune definizioni, utili a chi si affaccia per la prima volta al tema della gestione della conoscenza, ma anche agli addetti ai lavori. Accanto infatti a termini basilari e necessari c’è spazio anche per significati più tecnici e specifici. In questo senso ci si occuperà di indicare e in parte definire alcuni concetti tratti dalle diverse discipline implicate

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Informazioni tesi

  Autore: Samuele Zilioli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2005-06
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Carlo Ricci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 68

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Parole chiave

gestione della conoscenza
glossario
interdisciplinarietà
knowledge managment
knowledge managment technologies
knowledge society
pkm 360
psicologia cognitiva
psicologia generale

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