Skip to content

L’evoluzione della spesa per assistenza e previdenza in Italia

Nel presente lavoro verrà esaminata l’evoluzione della spesa previdenziale ed assistenziale in Italia degli anni 1995-2005. Le spese per la previdenza e l’assistenza sociale, assieme a quelle per la sanità e l’istruzione, costituiscono il cosiddetto stato del benessere. Ci sono due differenti concezione di quest’ultimo: quella paternalistica e quella individualistica.
Il principio paternalistico riguarda determinati comportamenti che lo stato pone in essere sostituendosi alle preferenze individuali dei cittadini imponendo il consumo di determinati beni (ad esempio la scuola dell’obbligo o le pensioni) al fine di eliminare o ridurre le inefficienze del mercato.
Il principio individualistico invece è quella che risponde al modello cooperativo. Il finanziamento delle spese sociali può avvenire a carico della finanza pubblica generale o sulla base di specifici contributi per le varie classi di spesa. A sua volta l’uno e l’altro modello di finanziamento possono essere costituiti da un’unica gestione statale (per esempio pensioni o sanità) in cui confluiscono tutti i contributi da cui si dipartono tutte le spese, oppure da entità decentrate territorialmente o per sottogruppi (per esempio lavoratori dipendenti, artigiani, agricoltori, ecc.) con possibile libertà di scelta fra istituzioni in concorrenza fra loro. E’ proprio quest’ultimo il principio relativo al modello cooperativo in cui il bisogno di previdenza va finanziato, per i cittadini normali, a carico dei beneficiari.
Da ciò va separata la spesa che ha carattere assistenziale, vale a dire quella che si riferisce ai bisogni dei meno favoriti per i quali il finanziamento non può che essere attuato con trasferimenti e servizi pubblici a carico del contribuente generale.
I modelli di convivenza civile e di coesione sociale, comunemente associati all’idea di welfare state, hanno profondamente caratterizzato la storia dei paesi europei ed hanno manifestato numerosi segni di crisi

e sollevano aspre critiche. La sfida del loro rilancio riguarda tutte le forze politiche, in particolare quelle che richiamano alle culture democratiche, perché sono proprio queste ad essersi costitutivamente identificate nel welfare.
Le ragioni della ricerca del cambiamento non risiedono, almeno in Italia, nel fatto che la spesa sociale sia fuori controllo e nemmeno nel fatto che, dato l’imprescindibile obbiettivo dell’integrazione economica europea, essa sia l’unica spesa comprimibile. Le ragioni del cambiamento del welfare nel nostro paese sono riconducibili da un lato ad una scarsa inclusività che esso ha manifestato (specie nella versione clientelare-assistenziale adottata in Italia) verso parti consistenti della popolazione, in primo luogo donne e giovani; da un altro dal progressivo esaurimento delle esigenze storiche su cui esso è stato modellato e nel passaggio in atto da un sistema prevalentemente fordista (centrato sulla figura del lavoratore maschio, occupato a tempo pieno, dal ciclo di vita piatto e rigido, standardizzato e prevedibile) alla società e all’economia dell’informazione e della globalizzazione, caratterizzate da una pluralità di attori sociali dai cicli di vita variegati, non standardizzati e non prevedibili. Lo stato sociale del giorno d’oggi va dunque adattato ad una situazione in grande mutamento caratterizzata anche dalla presenza di problemi estrinseci allo sviluppo dei welfare states, tra queste possiamo identificare la transizione demografica e il notevole peggioramento degli indici di dipendenza della quota di popolazione anziana in rapporto alla quota di popolazione giovane. E’ possibile inoltre determinare anche problemi intrinseci come la progressiva trasformazione della percezione del bisogno sociale da un’esperienza di tipo collettivo in esperienza di tipo individuale.
Da questo punto di vista, nel momento in cui diventano obsoleti i vecchi assetti di welfare e i criteri a cui sono state ispirate le loro modellazioni, balzano in primo piano le problematiche dell’equità e le questioni della giustizia. Infatti, se società caratterizzate da articolazioni interne piuttosto semplici potevano basarsi su versioni di giustizia altrettanto

semplici, società profondamente articolate come quelle moderne richiedono che i paradigmi dell’equità e delle sfere di giustizia siano in grado di rispondere a domande inedite; tra questi interrogativi il principale verte sulla lotta alla povertà. Quest’ultima, insieme alle nuove forme di esclusione sociale devono essere senza dubbio il principale obbiettivo di un nuovo sistema di welfare.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
Introduzione Nel presente lavoro verrà esaminata l’evoluzione della spesa previdenziale ed assistenziale in Italia degli anni 1995-2005. Le spese per la previdenza e l’assistenza sociale, assieme a quelle per la sanità e l’istruzione, costituiscono il cosiddetto stato del benessere. Ci sono due differenti concezione di quest’ultimo: quella paternalistica e quella individualistica. Il principio paternalistico riguarda determinati comportamenti che lo stato pone in essere sostituendosi alle preferenze individuali dei cittadini imponendo il consumo di determinati beni (ad esempio la scuola dell’obbligo o le pensioni) al fine di eliminare o ridurre le inefficienze del mercato. Il principio individualistico invece è quella che risponde al modello cooperativo. Il finanziamento delle spese sociali può avvenire a carico della finanza pubblica generale o sulla base di specifici contributi per le varie classi di spesa. A sua volta l’uno e l’altro modello di finanziamento possono essere costituiti da un’unica gestione statale (per esempio pensioni o sanità) in cui confluiscono tutti i contributi da cui si dipartono tutte le spese, oppure da entità decentrate territorialmente o per sottogruppi (per esempio lavoratori dipendenti, artigiani, agricoltori, ecc.) con possibile libertà di scelta fra istituzioni in concorrenza fra loro. E’ proprio quest’ultimo il principio relativo al modello cooperativo in cui il bisogno di previdenza va finanziato, per i cittadini normali, a carico dei beneficiari. Da ciò va separata la spesa che ha carattere assistenziale, vale a dire quella che si riferisce ai bisogni dei meno favoriti per i quali il finanziamento non può che essere attuato con trasferimenti e servizi pubblici a carico del contribuente generale. I modelli di convivenza civile e di coesione sociale, comunemente associati all’idea di welfare state, hanno profondamente caratterizzato la storia dei paesi europei ed hanno manifestato numerosi segni di crisi 3

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Aldo Iavasile
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Gigli Luca
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 50

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

assegni familiari
assistenza
disoccupati
disoccupazione
pensioni
previdenza
spesa pubblica
sussidi
sussidi disoccupazione
welfare

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi