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Dal monopolio alla liberalizzazione del mercato: il caso della telefonia mobile in Italia

Il contesto delle Telecomunicazioni italiane è stato regolato, fino al 1995, sulla base dei diritti esclusivi rilasciati al Gestore Pubblico. Ciò ha trovato la sua giustificazione sulla necessità di assicurare lo sviluppo dei servizi di telecomunicazione sull’intero territorio nazionale ,utilizzando strutture tariffarie controllate e approvate dallo Stato.
Nei primi anni ‘80 o sviluppo tecnologico e l’introduzione del software all’interno delle reti di telecomunicazione hanno reso obsoleta la regolamentazione esistente, non più in grado di consentire lo sviluppo dei servizi secondo le necessità del mercato. Oltre a ciò la possibilità di realizzare reti per la telefonia mobile indipendenti da quelle per la rete fissa, ma a queste interconnesse, rendeva necessario ridisegnare il quadro regolamentare per passare dal monopolio ad un sistema liberalizzato.
Il presente lavoro, articolato su tre capitoli e alcune considerazioni conclusive, illustra l’esperienza compiuta in Italia per il passaggio dal monopolio alla concorrenza nel settore dei servizi mobili.
Grazie all’azione decisa della Comunità Europea è stato innanzitutto possibile in pochi anni affrontare e risolvere le complesse tematiche relative al quadro regolatorio e all’assegnazione delle frequenze in particolare.
Oggi sono già attivi sul territorio nazionale tre operatori radiomobili e una quarta licenza è già stata assegnata,. Il Governo ha inoltre dichiarato che ulteriori 5 licenze UMTS verranno assegnate entro il 2000.
Il presente lavoro illustra i risultati oggi conseguiti dopo 5 anni di concorrenza.
L’esperienza italiana dimostra che, ove esiste una Autorità Garante che vigila sull’osservanza delle regole della concorrenza, con la liberalizzazione si ottengono risultati del tutto positivi sullo sviluppo del mercato, sull’occupazione, sugli investimenti, sulla qualità del servizio. La imminente connessione tra reti mobili e Internet, sotto la spinta della concorrenza, fa inoltre intravedere ulteriori, interessanti sviluppi dei servizi mobili, oggi difficilmente quantificabili.

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INTRODUZIONE Il contesto delle Telecomunicazioni italiane è stato regolato, fino al 1995, sulla base dei diritti esclusivi rilasciati al Gestore Pubblico. Ciò ha trovato la sua giustificazione sulla necessità di assicurare lo sviluppo dei servizi di telecomunicazione sull’intero territorio nazionale ,utilizzando strutture tariffarie controllate e approvate dallo Stato. Nei primi anni ‘80 o sviluppo tecnologico e l’introduzione del software all’interno delle reti di telecomunicazione hanno reso obsoleta la regolamentazione esistente, non più in grado di consentire lo sviluppo dei servizi secondo le necessità del mercato. Oltre a ciò la possibilità di realizzare reti per la telefonia mobile indipendenti da quelle per la rete fissa, ma a queste interconnesse, rendeva necessario ridisegnare il quadro regolamentare per passare dal monopolio ad un sistema liberalizzato. Il presente lavoro ,articolato su tre capitoli e alcune considerazioni conclusive, illustra l’esperienza compiuta in Italia per il passaggio dal monopolio alla concorrenza nel settore dei servizi mobili. Grazie all’azione decisa della Comunità Europea è stato innanzitutto possibile in pochi anni affrontare e risolvere le complesse tematiche relative al quadro regolatorio e all’assegnazione delle frequenze in particolare. Oggi sono già attivi sul territorio nazionale tre operatori radiomobili e una quarta licenza è già stata assegnata,. Il Governo ha inoltre dichiarato che ulteriori 5 licenze UMTS verranno assegnate entro il 2000. Il presente lavoro illustra i risultati oggi conseguiti dopo 5 anni di concorrenza. L’esperienza italiana dimostra che, ove esiste una Autorità Garante che vigila sull’osservanza delle regole della concorrenza, con la liberalizzazione si ottengono risultati del tutto positivi sullo sviluppo del mercato, sull’occupazione,

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Informazioni tesi

  Autore: Matteo Morganti
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 1999-00
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Alfonso Gambardella
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 149

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