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Addestramento e inserimento dei rifugiati cambogiani: obiettivi disciplinari negli USA


La legge sui rifugiati del 1980 permise ai rifugiati del Sudest asiatico di ricevere una quota di assistenza statale superiore a quella riservata a qualsiasi altro gruppo di immigrati giunto fino a quel momento sulle coste americane, mentre una rete di centri operativi nelle Filippine forniva ai rifugiati la preparazione per inserirsi nel mercato del lavoro americano. È giusto presumere che la maggioranza degli operatori fosse animata da buone intenzioni verso i rifugiati, e che cercasse di aiutarli ad affrontare le questioni pratiche necessarie per sopravvivere nello strano e nuovo mondo che loro immaginavano, astrattamente, soltanto come Terra della Libertà. La priorità era fare in modo che i rifugiati evitassero di chiedere il sussidio una volta giunti negli Stati Uniti. L’addestramento non li preparava soltanto a lavori di livello inferiore — custodi, inservienti, lavoratori domestici; insegnava loro anche a valorizzare la “mobilità lavorativa”, per aiutarli ad adattarsi ai cicli di occupazione e disoccupazione.

Tratto da DA RIFUGIATI A CITTADINI di Anna Bosetti
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