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Economie dell’"affezione" e "politiche dello sviluppo"


L’articolazione dei modi di produzione comporta il progressivo coinvolgimento dei sistemi “locali” in sistemi più ampi e, molto spesso, una forma di “dipendenza strutturale” dei primi dai secondi.
Quando i sistemi locali entrano in un rapporto di articolazione coi sistemi dominati dal mercato, le trasformazioni possono essere rapide e rilevanti. Tali rapidità e rilevanza dipendono da quanto il sistema locale e in grado di difendersi dalla pressione esterna, magari imponendo divieti e tabù su certe pratiche percepite come minacciose.
Questi casi sono stati considerati esempi di una economia dell’affezione tipica di comunità “tradizionali” come contrapposta a una “economia del valore” promossa dagli stati attraverso progetti di sviluppo e iniziative miranti a favorire l’inserimento di sistemi economici locali nella sfera del mercato.
È difficile per una comunità sottrarsi completamente all’impatto di una logica economica come quella dominata dal mercato. Tuttavia, in alcuni casi, le resistenze alla penetrazione del mercato e l’attaccamento all’economia dell’affezione sembrano avere maggiore successo.
Queste resistenze costituiscono la ragione principale del fallimento dei progetti di sviluppo ideati da operatori europei o nordamericani che spesso conoscono poco o nulla della realtà sociale e culturale delle popolazioni coinvolte.

Tratto da ELEMENTI DI ANTROPOLOGIA CULTURALE di Anna Bosetti
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