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L’origine mitica e la dominante animale

L’origine mitica e la dominante animale


Nei titoli di testa il film esibisce direttamente le fonti storiche da cui parte e la loro natura scientifica. L’autore di Elephant Man and Other Reminiscences, ossia Frederick Treves, si rivelerà poi uno dei protagonisti principali del film. Dopo i titoli di testa, abbiamo la presentazione di due foto che sembrano offrirsi come materiale documentale; entrambe “guardano in macchina”. La prima viene scandagliata da un movimento di macchina che conduce da un primo piano strettissimo sugli occhi di una donna al dettaglio delle sue labbra; la seconda inquadratura oggettiva una seconda foto, custodita all’interno di una cornice.
Occhi, collo e attaccatura dei capelli forniscono indizi chiari per dissimilare la donna ritratta nella seconda inquadratura e quella ripresa nella terza. Il fatto che la terza inquadratura si sostituisca per dissolvenza incrociata alla seconda e che il piano di ripresa sia in progressivo avvicinamento, sembra costruire una relazione paradigmatica e una focalizzazione identitaria: è un’identità che ha forme di rappresentazione diverse.
Del resto, se si continuano ad osservare attentamente le prime tre inquadrature della sequenza d’esordio (dopo i titoli di testa), ci accorgiamo delle traslazioni, nei ritratti femminili, del posizionamento della fonte di luce: nelle prime due si colloca a destra, nell’ultima a sinistra e alle spalle della donna. Questa luce alle spalle è in un certo senso la negazione di una costruzione ritrattistica e nel contempo un’intromissione del corpo che occlude la visibilità della fonte. Come vedremo alla fine del film, questo dettaglio assumerà un valore decisivo.

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