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Sebastiano Castellione - Contra libellum Calvini


Se si discutesse di quale fosse migliore tra molti medici si dovrebbe giudicare in base ai risultati pratici conseguiti, cioè chi fosse riuscito a curare le più numerose gravi malattie. Quando si tratta di giudicare la medicina delle anime la gente semplice non può giudicare un uomo sulla base delle dispute dei dotti, ma bisogna giudicare in base ai frutti cioè ritenere che migliori siano coloro che curano in modo migliore i mali dell’anima cioè i vizi. I frutti dello spirito al contrario sono la carità, la gioia la pace, la benignità, la bontà la fedeltà, la mitezza. Da questi frutti si può giudicare quale setta sia la migliore e cioè quella di coloro che credono e obbediscono a Cristo, siano essi luterani, zwigliani o anabattisti. Gli uomini sono soliti giudicare in base alla dottrina e uccidere quelli che dissentono da loro in qualcosa, anche se per altro verso siano di buoni costumi. Si dovrebbe perdonare chi ha commesso una colpa se gli altri aspetti della sua viaa sono puri. Gli uomini vogliono che si uccida sulla base non del comportamento ma della dottrina e visto che non è stabilito quale setta sia la migliore, ci si domanda come ci si deve comportare nei confronti degli ostinati. Se si pensa che debbano essere uccisi, i fautori di ogni setta verranno uccisi da coloro che aderiscono a una setta diversa. Tutti dovremmo colpirci a vicenda. Chi vuole costruire la chiesa con questa furia assassina, in realtà trasforma Cristo in Satana. Se invece si lasciano circolare gli eretici, nascerà il problema se debbano essere puniti gli empi, gli atei, i blasfemi. Bisogna tener separati i malvagi da chi semplicemente sbaglia. Non inglobo (come Calvino) nella definizione di eretici gli empi, i blasfemi e chi disprezza la sacra scrittura: se negano Dio li abbandono ai magistrati perché li puniscano non per la religione ma per la loro irreligiosità. Quando si tratta degli eretici li si giudica sulla base della semplice opinione comune ma occorre ben guardare chi siano quelli che oggi sono considerati eretici. Si ritengono eretici i papisti, gli zwigliani, gli anabattisti, i luterani e altre sette di questo genere. Nessuna di queste deve essere chiamata empia anche se tutte errassero. Tutte credono nel medesimo Dio.

Tratto da LA NUOVA SPIRITUALITÀ DELL'ETÀ MODERNA di Filippo Amelotti
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