Schematici appunti relativi alle lezioni di psicologia dell'handicap. La disabiità viene definita e descritta nelle sue varie accezioni: in particolare vegnono affrontati gli handicap sensoriali (cecità e sordità), motori e cognitivi (ritardo mentale, sindromi che lo causano, autismo). Cenni allo sviluppo dei bambini disabili e al rapporto con famiglia e scuola.
                            
                                 
 
 
Psicologia dell'handicap
di Irene Mottareale
 
Schematici appunti relativi alle lezioni di psicologia dell'handicap. La disabiità
viene definita e descritta nelle sue varie accezioni: in particolare vegnono
affrontati gli handicap sensoriali (cecità e sordità), motori e cognitivi (ritardo
mentale, sindromi che lo causano, autismo). Cenni allo sviluppo dei bambini
disabili e al rapporto con famiglia e scuola.
 
Università: Università degli Studi di Palermo
Facoltà: Scienze Motorie
Esame: Psicologia dell'handicap
Docente: Pepi1. Definizione di menomazione
 
E' la perdita o l’anomalia di strutture o funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche (es: menomazione
visiva, uditiva, motoria)
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Psicologia dell'handicap 2. Definizione di disabilità
 
E' la perdita o la limitazione della capacità di compiere attività che per gli individui normodotati sono
considerate normali. La disabilità può essere conseguenza diretta di una menomazione o la reazione del
soggetto alla menomazione. La disabilità ci aiuta a capire cosa rilevare in fase diagnostica e che tipo di
intervento utilizzare. 
 
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Psicologia dell'handicap 3. Definizione di handicap
 
E' la conseguenza della menomazione e della disabilità. Il termine handicap viene visto da tre punti di vista: 
Modello medico: considera l’handicap concentrandosi sull’individuo 
Modello sociale: considera l’handicap in base al rapporto tra individuo e società, quindi l’handicap è una
condizione determinata dalla società 
Modello biopsicosociale: integra il modello medico e sociale
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Psicologia dell'handicap 4. Diagnosi della disabilità
 
Diagnosticare una disabilità non è come diagnosticare una malattia. Per cui per la disabilità viene fatta una
diagnosi funzionale. 
La diagnosi funzionale è una valutazione che analizza il deficit e il potenziale residuo di individuo al fine di
progettare un intervento. 
 
La diagnosi funzionale viene eseguita da un’equipe formata da: 
Medico: fa una diagnosi medica per individuare le cause della disabilità 
Psicologo: fa un colloquio diagnostico attraverso dei test 
Assistente sociale: indaga sulle relazioni tra disabile e famiglia 
Educatori: svolgono delle indagini finalizzare ad un piano educativo individuale  
 
Con l’entrata in vigore dell’ICF, nuovo sistema internazionale di classificazione, è stato stabilito che la
diagnosi di disabilità deve dare informazioni su: 
Strutture e funzioni corporee 
Attività e partecipazione sociale 
Fattori ambientali
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Psicologia dell'handicap 5. Interventi in caso di disabilità
 
In base alle diverse situazioni abbiamo diversi tipi di intervento: 
 
Medico, necessario per : 
prevenire l’estensione del danno iniziale (esempio somministrazione di antibiotici per un danno uditivo
provocato da infezione) 
evitare che si sviluppi un danno secondario 
per quelle patologie croniche come l’epilessia 
 
Psicologico: viene richiesto quando alla disabilità si associano problemi relazionali e comportamentali 
 
Sociale: viene fatto dalle associazioni delle famiglie di disabili e questo intervento affronta i problemi legati
alle barriere sociali e fisiche 
 
Educativo: viene fatto dalle scuole ed è indispensabile per la socializzazione e l’apprendimento 
 
Riabilitativo: serve per consentire al disabile di sfruttare al meglio le proprie potenzialità, quindi viene fatto
in base al deficit della persona. 
 
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