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Brucella spp.

La brucellosi è trasmessa dagli animali all’uomo (zoonosi) sia attraverso il latte che per contatto diretto (malattia “professionale” frequente tra le persone addette alla cura degli animali d’ allevamento). Nonostante    I programmi    di eradicazione e risanamento su vasta scala degli allevamenti, la brucellosi resta ancora oggi una malattia endemica in certe aree geografiche. Fra le brucelle, B. melitensis e B. abortus sono le specie di maggior interesse per l’uomo; dagli animali infetti possono essere escrete nel latte in maniera intermittente ed irregolare, con un massimo all’inizio della lattazione, con cariche anche di 200.000 cellule/ml. Sopravvive nel suolo e nelle deiezioni fino a 60-70 giorni, non sopravvive alla pastorizzazione ed è sensibile agli agenti disinfettanti, e rappresenta quindi un pericolo solo per i prodotti a latte crudo trasformati in condizioni di igiene precarie. In alcuni formaggi, pur in assenza di moltiplicazione, sono risultate in grado di sopravvivere da un minimo di 1 fino a 6 mesi in relazione alle condizioni di acidità, tenore in sale e temperatura di conservazione. In prodotti come panna e burro sono in grado di persistere più a lungo.

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