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Integrazione dei dati chimici

Integrazione dei dati chimici

- Sottrazione dei valori di background (contaminanti di derivazione non antropica)
- Rapporto con livelli di equitossicità (e.g., limiti di legge, …)
- Sommatoria dei coefficienti (effetto additivo)
- Confronto con livelli soglia
- Calcolo di ChemRI (0-1)

Il dato si ottiene prendendo la matrice e detraendo  la sostanza inorganica normalmente presente nel suolo in esame e lasciando dentro questo valore. Un suolo con tanto Fe può essere comunque non ottimale per le biocenosi, se ne aggiungo posso avere un peggioramento maggiore rispetto ad un suolo in cui naturalmente non c’è Fe (stress su stress) → in proporzione il danno è più elevato.
TPC: il limite di legge serve solo per stabilire un livello di equitossicità (es. se IPA=1 e PCB=2 vuol dire che PCB è 2 volte più tossico di IPA).
Quindi sommiamo le percentuali rispetto al limite di legge → guardo quanta sostanza in percentuale c’è rispetto al limite di legge. Non si sommano le quantità di inquinante ma la tossicità di un suolo rispetto al limite di legge che caratterizza gli inquinanti che contiene. Questo si fa solo se almeno una delle sostanze presenti sfora oltre i limiti di legge.

Il sito-specifico (di cui i dati bibliografici non tengono conto) è importante; inoltre potrei non trovare niente nell’analisi chimica che supera i limiti di legge ma se mi trovo nella zona di grigio la somma degli inquinanti potrebbe superare il secondo limite.
La normativa si sta muovendo in questo senso in quanto attualmente non fa differenza se gli inquinanti sono distanti o molto prossimi alla soglia del limite di legge, ma nel secondo caso il rischio è evidente.

Tratto da ANALISI DEL RISCHIO ECOLOGICO di Marco Cavagnero
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