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Tiroide


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La tiroide (dal greco "tyreos" = scudo) sta alla base del collo, nella parte antero-inferiore di esso, ed è l'unica ghiandola follicolare del nostro corpo. Poggia sulle cartilagini tiroidea e cricoidea della laringe e sui primi 2 o 3 anelli tracheali. Lateralmente e posteriormente prende rapporti con la trachea. È formata da due lobi uniti da una porzione trasversale, detta "istmo", dalla quale, nel 30- 40% dei casi, un lungo e sottile lobo piramidale si dirige in alto verso l'osso ioide.

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La tiroide produce T3 o triiodotironina (1 dimero e 1 monomero) e T4 o tetraiodotironina (2 dimeri). T3 e T4 aumentano il catabolismo, il pz con ipertirodismo è iperattivo e presenta follicoli piccoli; infatti i follicoli contengono la colloide, ovvero un accumulo di ormoni tiroidei, quindi i follicoli sono grandi quando contengono molti T3 e T4 sottoforma di colloide, mentre sono piccoli quando vengono liberati T3 e T4. I tireociti accumulano ormoni tiroidei sotto forma di colloide, aggiungendo iodio (tireoglobulina iodinata); al momento del bisogno si liberano le forme attive (T3 e T4). Se ho T3 e T4 molto alti e TSH molto basso, vuol dire che il danno è a livello della tiroide; se ho TSH alto e T3 e T4 alti il problema è a livello dell'ipofisi (es. adenoma ipofisario). In condizioni di freddo, si mettono in moto meccanismi per mantenere la temperatura corporea a alti livelli: aumenta il catabolismo, il SN mette in moto il tremore, tutto questo è sostenuto anche da T3 e T4.

Sintesi degli ormoni tiroidei: occorrono
1. la tirosina, aminoacido messo a disposizione dalla tireoglobulina (Tg)
2. lo IODIO, concentrato nel tireocita (cellula della tiroide) grazie ad un meccanismo di trasporto specifico di membrana, il NIS (sodium/iodide symporter)
3. l'enzima tireoperossidasi o TPO, che catalizza l'organificazione dello IODIO nella Tg.

Il TSH stimola l'espressione del NIS: pompa che trasporta lo iodio all'interno del tireocita contro gradiente, sfruttando il gradiente del sodio, che viene espulso dalla pompa Na/K ATPasi.
Durante la fase di sintesi viene prodotta la Tg, una glicoproteina sintetizzata all'interno dei tireociti stessi che viene immagazzinata insieme ad una perossidasi dentro vescicole PAS positive nel versante apicale della cellula. Nel frattempo avviene l'assunzione di ioduri dal torrente circolatorio che vengono immessi nelle vescicole dove vengono ridotti dalla perossidasi e quindi legati ai residui di tirosina della Tg. In questo modo è possibile formare una molecola di monoiodiotirosina (MIT) se si lega solo un atomo di iodio e la diiodiotirosina (DIT) se due, dalle cui combinazioni possono nascere T3 (MIT + DIT) e T4 (DIT + DIT). Si sono così formati gli ormoni tiroidei all'interno delle vescicole, che poi vengono aperte nel versante apicale per riversare il contenuto nel lume del follicolo e accumularlo sotto forma di colloide. In questo modo la tiroide rappresenta l'unico caso di ghiandola endocrina che possiede la capacità di accumulare il secreto prima che esso venga riversato nel torrente circolatorio.

L'emissione di T3 e T4 dipende dalla stimolazione dell'ormone ipofisario TSH sui recettori dei tireociti. Quando ciò avviene si innesca lo svuotamento del follicolo per l'immissione in circolo degli ormoni.

Disfunzioni della tiroide:
• alti T3 e T4 e basso TSH → ipertiroidismo primitivo
• bassi T3 e T4 e alto TSH → ipotiroidismo primitivo
• alti T3 e T4 e alto TSH → ipertiroidismo centrale
• bassi T3 e T4 e basso TSH → ipotiroidismo centrale

Asse: l'ipotalamo rilascia TRH (releasing hormone) che agisce sull'adenoipofisi stimolando la secrezione di TSH; il TSH ha come bersaglio la tiroide, che è così stimolata a produrre gli ormoni tiroidei (T3 e T4). Gli ormoni tiroidei esercitano un'azione negativa (feedback negativo) inibendo la sintesi di TRH e TSH.

La tiroide produce anche un altro ormone, lo fa tramite cellule che si trovano intorno ai follicoli: le cellule parafollicolari, che producono la calcitonina, è un ormone ipocalcemizzante (favorisce il passaggio del calcio dal sangue alle ossa).

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La tiroide presenta un parenchima nel quale, ad opera di sepimenti connettivali che derivano da una capsula fibrosa propria che riveste la tiroide stessa, si possono distinguere aree dette lobuli. Per la presenza nel parenchima di numerose formazioni vescicolari dette follicoli, la tiroide viene definita come esempio di ghiandola endocrina follicolare. I follicoli, che possono avere una forma sferica o ovoidale, sono costituiti da una parete, data da un singolo strato di cellule follicolari dette tireociti, e da una cavità da essa delimitata. La cavità follicolare presenta al suo interno la colloide, la cui componente principale è la tireoglobulina, una glicoproteina prodotta dai tireociti che rappresenta la forma di accumulo degli ormoni tiroidei. In base alle loro dimensioni, da 50 fino a 500 micron, si possono distinguere microfollicoli e macrofollicoli.

I microfollicoli hanno una parete formata da un epitelio cubico e contengono quantità variabili di colloide. Si tratta di follicoli iperfunzionanti, cioè di follicoli nei quali i tireociti sono impegnati a riversare in circolo gli ormoni tiroidei. L’attività della tiroide è finemente regolata da meccanismi a feedback che consentono di mantenere un equilibrio tra la produzione e l’utilizzo degli ormoni tiroidei. L’asse principale che controlla la funzione della tiroide è l’asse ipotalamo-ipofisario. L’ipotalamo, sotto l’influenza di stimoli nervosi, rilascia fattori che prendono il nome di fattori di rilascio delle tropine ipofisarie, in questo caso il TRH (ormone tireotropo). Il TRH va ad agire sull’ipofisi inducendo il rilascio di TSH (ormone tireostimolante). Il TSH a sua volta agisce sulla tiroide inducendo la sintesi degli ormoni tiroidei T3 (triiodotironina) e T4 (tiroxina o tetraiodotironina). In caso di necessità da parte dell'organismo, i tireociti riassorbono parte della colloide, ovvero di tireoglobulina iodata, attraverso un meccanismo di micropinocitosi e tramite una successiva proteolisi della tireoglobulina, rilasciano nel torrente sanguigno il T3 e il T4, cioè gli ormoni tiroidei nella loro forma attiva.

I macrofollicoli hanno invece una parete costituita da un epitelio molto appiattito e sono dei follicoli ipofunzionanti, nei quali cioè la colloide viene accumulata. Tra queste due forme estreme di follicoli esistono tuttavia tutta una serie di tipi intermedi di follicoli nei quali dimensioni, caratteri dell'epitelio e della colloide variano.

Vascolarizzazione
: la tiroide è vascolarizzata da due arterie tiroidee inferiori, rami delle succlavie, e da due arterie tiroidee superiodi, rami delle carotidi esterne (talora anche della carotide comune), che formano un ricco plesso peritiroideo. Le vene di drenaggio sono tributarie delle vene giugulari interne e delle vene brachiocefaliche.

Innervazione
: nervo vago.

Tratto da ANATOMIA di Andrea Panepinto
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