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Aspetti economico-finanziari del risanamento conservativo (Bologna)


È necessario impostare, nel quadro di una pianificazione integrale, un'azione di programmazione economica che tenga conto della natura, dei fini e del ruolo del centro storico in una collettività urbana e dei rapporti che intercorrono tra il nucleo urbano e il tessuto socio-economico spaziale e territoriale nel quale vive. Il criterio è in generale quello di far sì che la distribuzione delle risorse coincida a quella ottimale.

Per tendere a un giusto equilibrio, si tratta di agire con interventi graduati, in tempi brevi e in tempi lunghi, tali da ristabilire una situazione di equilibrio in tutta la collettività urbana e quindi nella stessa area metropolitana. L'aspetto temporale è molto importante perché l'azione per la conservazione e per la vitalità del centro storico non deve essere qualche cosa di astratto dalla realtà quotidiana.

Volendo quindi indicare alcune vie di soluzione tecnico-economica che il piano ha assunto:
1. Revisione di tutte le funzioni del centro storico e conseguente programma di decentramento dei punti di direzionalità e mercato.
2. Creazione di un'adeguata circolazione pedonale. Ne consegue che non si tratta di creare una pura e semplice barriera alle automobili, ma anche di offrire adeguate attrezzature di parcheggio nelle prossimità di accesso al centro storico.
3. Utilizzazione delle aree di proprietà pubblica per operare in maniera non soltanto da conservare gli edifici storici interessati da funzioni pubbliche, ma anche per porre a disposizione della collettività parchi o giardini attualmente chiusi.
4. Decentramento e razionalizzazione dell'università nel centro storico avendo ben presente:
‣ Il vincolo di una dimensione minima d'espansione
‣  Il diverso grado di possibile decentramento delle facoltà universitarie singole

5. Incentivazione di un turismo proiettato nello sviluppo.
6. Proiezione del centro con un suo preciso ruolo nell'area metropolitana in cui è inserito.
Si tratta in definitiva di volgere tutte le possibili forze di sviluppo economico a sostegno di equilibri a misura dell'uomo.

Aspetti sociali del risanamento conservativo: il Peep del 1972 (piano per l'edilizia economica e popolare).
Più di ogni altro problema, quello sociologico è significativo solo se programmato e verificato su scala comprensoriale, per cui rientra nella problematica generale del nuovo piano regolatore.
Dalla scala territoriale si dovrà passare, per la realizzazione di comparti di risanamento conservativo, alla scala di quartiere o di area ambientale: solo a questo punto della pianificazione e a questa dimensione d'intervento sarà necessario che i piani particolareggiati relativi ai comparti urbanistici prevedano esplicitamente le differenti condizioni di vita che devono essere acquisite dalla popolazione che in quel momento abiterà il quartiere.
Sul piano politico programmatico è sentita la necessità di un controllo di carattere sociale per quanto riguarda tutti i problemi di organica ridistribuzione della popolazione degli alloggi risanati, che non potranno più coincidere per cubatura e numero di vani con gli alloggi precedenti.
Tale controllo sociale dovrebbe promuovere, attraverso una politica d'incentivi e una metodologia operativa, la conservazione sociale rendendo attivamente partecipi delle operazioni di conservazione e rivitalizzazione gli utenti stessi, in modo da non interrompere con interventi predeterminati dall'alto, quella che è stata una caratteristica dominante del centro storico e cioè la partecipazione dell'uomo come individuo e come cittadino alla creazione del proprio ambiente di vita, e conseguire quella dimensione umana che non può essere di esclusiva pertinenza dei tecnici e di ristretti organi competenti.

Dopo l'approvazione del piano del centro storico, fu svolta un'indagine sulle condizioni delle abitazioni e sulla struttura della popolazione in centro storico. Per alcuni dei tredici comparti individuati si ravvisò l'opportunità di un intervento pubblico, in considerazione del grado di decadenza del tessuto sociale, delle condizioni igieniche di abitabilità, della fatiscenza delle strutture edilizie e, soprattutto, delle condizioni economiche delle famiglie. Si trattava dei comparti Santa Caterina, Solferino, San Leonardo e San Carlo.
Si trattava di perseguire un obiettivo di conservazione non più rivolto soltanto agli edifici ma anche agli abitanti. Per questo si decise di estendere anche al centro storico i piani di edilizia economica e popolare e di indirizzare in tal senso i relativi finanziamenti.
Tuttavia l'idea non ebbe il successo sperato, soprattutto per le modalità, in particolare l'esproprio, che si scontrarono con la ferma opposizione degli abitanti stessi. L'attuazione del progetto sui comparti avvenne dunque attraverso interventi diretti sulle proprietà pubbliche e interventi privati convenzionati, quindi il progetto complessivo di recupero urbano venne, per causa di forza maggiore, riconvertito in singoli progetti alla scala edilizia. Per quanto riguarda l'aspetto sociale si segnala che a giugno del 1978, del patrimonio pubblico erano stati recuperati e assegnati 212 alloggi e diciassette negozi, gli interventi convenzionati per il recupero di alloggi privati avevano riguardato 226 abitazioni e quarantadue negozi.

La fase dell'attuazione – i comparti
“Il Piano per il centro storico definisce tredici comparti urbanistici di risanamento, aree omogenee dal punto di vista morfologico, funzionale e socioeconomico, idonei per interventi di iniziativa pubblica.
Nelle zone individuate si è manifestato il più forte esodo ella popolazione rispetto al restante territorio storico e un alto grado di decadimento fisico igienico delle abitazioni.
La corretta valutazione di questo fenomeno ha consentito di stabilire il criterio di demarcazione tra zona e zona e di individuare i modi d'intervento.”
I comparti erano distribuiti lontano fra di loro per creare omogeneità distributiva. Venivano scelti di solito i quartieri più degradati anche perché comprare quelle proprietà era molto meno caro di comprarne altre in stato migliore.

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