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Responsabilità limitata: soci vs. creditori


La responsabilità limitata dei soci per le obbligazioni sociali è un forte incentivo allo sviluppo di nuove iniziative economiche, ma è ovvio che tutto ciò non è privo di costi: limitare il rischio di alcuni, infatti, significa scaricarne parte su altri, cioè sui creditori.
E’ possibile, anzi economicamente razionale, che i soci privilegino iniziative ad alto rischio: nelle quali cioè alla speranza di ingenti profitti si contrappone il pericolo di altrettanto elevate perdite.
In questi casi, infatti, i profitti, dedotte le spese, spettano loro integralmente, le perdite oltre una certa misura sono a carico dei creditori.
Si afferma che i creditori possono tutelarsi da sé, non contrattando con società il cui patrimonio sia inadeguato ovvero pretendendo un prezzo maggiore che incorpori il rischio assunto.
Ciò è vero solo in parte: non vale per i c.d. creditori involontari (per esempio, quelli da fatto illecito) e per i c.d. creditori deboli, che non sono in grado di negoziare ad armi pari.
Creditori in grado di tutelarsi da sé sono solo i c.d. creditori forti: per esempio, le banche.
Questi creditori spesso si tutelano proprio derogando alla responsabilità limitata: noto è il caso dei finanziatori che, per concedere un credito a una società, richiedono che alcuni dei soci, se non tutti, prestino fideiussione per importo più che congruo in loro favore.

Tratto da DIRITTO COMMERCIALE di Stefano Civitelli
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