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Squilibrio muscolare e patologie


Il tessuto connettivo mette in collegamento le trasmissioni degli stimoli tra i vari distretti muscolari  e permette al corpo di assumere delle catene cinetiche e funge da intermediario tra visceri ed apparato muscolo-scheletrico.
Solo il 10% della popolazione rientra nei parametri di normalità, ma non tutti gli squilibrati hanno dolore come sintomo.
Lo squilibrio muscolare induce prima una tensione, poi una disfunzione muscolare, che se persiste viene isolata dal corpo facendola diventare una contrattura, fino ad arrivare alla fissazione, cristallizzando l’articolazione in quel compenso e diminuendo il grado di mobilità a livelli abnormi, con conseguente comparsa di dolore. Anche il muscolo può essere danneggiato da questa situazione, andando incontro a fibrosi.
Essa può essere causata da traumi, tensione emotiva oppure sedentarietà.
Se lo squilibrio persiste più di un anno si stabilizza, diventa irreversibile e vanno ricalibrati i recettori posturali.
Secondo il principio della memoria della fascia, una persona con occhio ipoconvergente, va a ricadere sul piede destro che si avvolge per via dell’incrocio delle fasce nervose.
La struttura nervosa responsabile della postura è il sistema tonico posturale, formato da: occhi, piede, stomatognatico, orecchio interno, cute, muscoli ed articolazioni.


Il piede

Il piede svolge la sua funzione attraverso l’articolazione tibio-tarsica, che collega la gamba al piede, aggrappandosi a quest’ultimo come una pinza.
Per vedere se la postura del piede è corretta va valutato l’istmo plantare:
• se si appoggia al terreno per meno di 1/3 si avrà un piede cavo
• se l’articolazione TT forma un angolo acuto avremo un valgismo podalico
• se l’istmo copre più di 2/3 avremo un piede piatto
In caso di iper-anteversione del collo femorale potremo incorrere in un valgismo con compensazione a piede cavo, mentre in caso di strabismo rotuleo possiamo divaricare i piedi per correggere la postura errata.
Il valgismo podalico nei bambini potrebbe essere causato anche da una deglutizione atipica.

Patologie oculari

Patologie oculari riguardano i muscoli dell’occhio stesso.
Prende forma il concetto di foria, che è l’allineamento totale degli occhi rispetto a una mira: l’ortoforia ha gli assi pralleli e quindi i due occhi in equilibrio, una esoforia ha una mira convergente, una exoforia divergente. Possono essere causate da traumi, epilessia o uso di farmaci e causare cefalee, vertigini, dolori riflessi del collo, più altri disagi a livello oculare.
L’individuo può essere visto come un doppio pendolo, con un estremo alla giunzione testa-rachide e l’altro al piede. Alterazioni del recettore occhio possono causare una basculla omolaterale di spalla e bacino, mentre se è del piede la basculla è controlaterale e se è doppia la basculla sarà dalla parte più alterata.
Il sistema oculocinetico e vestibolare lavorano per mantenere una visione nitida durante il movimento della testa.

Il recettore stomatognatico integra più funzioni: deglutitoria e rapporto esterocettivo col piede; matura nei primi 6 anni di vita, con la comparsa dei primi molari.
Abbiamo un’occlusione normale quando la cuspide del primo morale va posteriormente alla scanalatura del secondo molare e i denti superiori vanno a mezzo dente in avanti rispetto agli inferiori.
• Nella classe I i due molari sono perfettamente l’uno sopra all’altro c’è un perfetto equilibrio posturale
• Nella classe II abbiamo una retrusione mandibolare che provoca un avanzamento della testa e una mancata chiusura delle labbra
• Nella classe III abbiamo una protrusione mandibolare, con conseguente arretramento della testa e scompensi posturali della lingua.

Tratto da DISCIPLINE DELL'APPARATO LOCOMOTORE di Vincenzo Sorgente
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