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Definizione di tribunale d'Equity


La Corte regia a partire dal 1500 circa comincia a mostrare dei problemi di funzionamento, in quanto comincia ad emettere delle soluzioni, basandosi sui propri precedenti, che cominciano a non apparire più conformi al senso di giustizia dei comuni sudditi.
I sudditi allora si rivolgono nuovamente al re, che è fonte di ogni potere: di fronte ad una sentenza della Corte Regia percepita come ingiusta, è naturale rivolgersi al Re chiedendo rimedio.
Il Re inizialmente decide personalmente questo genere di questioni, però egli non è un giurista. Per decidere su una sentenza che gli dicono essere sbagliata si rivolge (non potendosi rivolgere alla corte regia perché sta valutando una sentenza ingiusta emanata da tale corte) al proprio cancelliere, che originariamente è un ecclesiastico.
Il cancelliere gli consiglia di risolvere il problema secondo coscienza. Con l’aumento dei ricorsi alle sentenze del tribunale regio, il Re, non riuscendo a gestire tutti i casi personalmente, struttura un secondo tribunale, delegandogli il compito di rimediare alle sentenze ingiuste della corte regia. Questo tribunale è denominato Tribunale d’Equity.

Il processo d'Equity

Il Tribunale d’Equity è caratterizzato da particolari regole, diverse da quelle della curia regis.
Innanzitutto applica un processo inquisitorio (quindi un processo caratterizzato da un notevole impulso d’ufficio), è un tribunale che è in grado, in modo più efficace della Common Law, di condannare a pagare una somma di denaro, o a dare ordini di fare o non fare, pena l’imprigionamento.
Questo tribunale si presta però a degli usi di tipo politico. Ed infatti nel 1600 il re, tentando di instaurare un regime assoluto, tenta di utilizzare il Tribunale d’Equity contro la nobiltà.
Nasce un fortissimo contrasto che sbocca in una sorta di “armistizio” che porta al riconoscimento ufficiale, accanto alla giurisdizione di Common Law, di una vera e propria giurisdizione d’Equity.
Il diritto inglese viene quindi a connotarsi per l’esistenza di due diversi ordini di regole applicate alla stessa fattispecie, almeno fino alla metà del 1800.


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