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2. Metodologie fondate sui valori correnti di mercato


Tale approccio utilizza i rendimenti correnti implicitamente espressi nei valori di mercato dei titoli azionari.
(prezzi di borsa) nei quali è presumibile che siano già riflesse le aspettative degli investitori in merito al tasso di interesse atteso da un titolo. Questo metodo presuppone che le azioni dell’azienda siano quotate oppure che esistano società comparable (operanti nello stesso settore e di dimensioni confrontabili; che utilizzino tecnologie e si rivolgano a mercati simili), i cui rendimenti rapprendano un utile benchmark di rendimento-opportunità per gli azionisti della società oggetto di valutazione. Le due principali metodologie basate sui prezzi di borsa sono:

Modello di Gordon.  Consente di determinare il valore dei titoli di una società con tasso di crescita costante dei dividendi.
P0 = Div1/(r-g)   dove     Div1 = Div0 × (1 + g)
ipotesi:
Il tasso di crescita dei dividendi è costante nel tempo
Il tasso di crescita dei dividendi è minore al tasso di crescita complessivo dell’economia.
Siano noti i Dividendi attesi nel periodo 1 e il loro tasso di crescita g.
L’unica incognita è proprio il rendimento atteso r = Ke:    r = KE(L) = Div1/P0 + g
Tale rendimento è levered, ossia comprensivo del rischio finanziario legato all’indebitamento aziendale.
Il parametro di maggiore importanza e più ardua stima è il tasso di crescita dei dividendi g. Principali procedimenti (dove rilevante è la scelta dell’arco temporale su cui estendere l’esame):
Utilizzo del tasso medio storico di crescita dei dividendi
Analisi accurata delle determinanti della crescita aziendale.     g= ROE × (1 – payout)
Payout: % di distribuzione dei dividendi; (1-payout) = reinvestimento flussi di cassa prodotti dall’impresa

Modello fondato sul rapporto prezzo/utili. Considerando che il dividendo atteso dall’azionista per il tempo 1 è pari alla % di utili distribuiti dall’azienda nello stesso periodo, possiamo scrivere la formula di Gordon in funzione non dei dividendi distribuiti, ma degli utili attesi per azione (Earnings per share, EPS)
KE = [Div0 × (1+g)] / P0 + g = [payout × EPS0 × (1+g)] / P0 + g = [payout × (1+g)] / [P0 /EPS0] + g


Differenza principale tra il metodo di Gordon e il modello P/E consiste nel diverso fondamento su cui si basano le due metodologie: la prima considera la crescita dei dividendi, la seconda quella degli utili. Il ricorso alla 2a è preferibile quando:
I dividendi presentano una tendenziale maggiore volatilità rispetto agli utili
L’azienda ha proceduto all’erogazione di dividendi straordinari in alcuni esercizi
L’azienda decide di non distribuire dividendi, nonostante i redditi conseguiti nei singoli periodi siano positivi.

Tratto da FINANZA D'AZIENDA di Alessia Chiovaro
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