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Investimenti alternativi con esborsi iniziali uguali


I due metodi del VAN e del TRA conducono allo stesso risultato; ciò non vale per il VAN e il TIR messi a confronto.
La ragione della divergenza risiede in una ipotesi sottostante alle rispettive modalità di calcolo: essa riguarda il tasso implicito delle operazioni integrative di raccolta e di impiego che accompagnano ogni iniziativa di investimento.
Operazioni integrative: investimenti (e finanziamenti) resi possibili (o richiesti) dai flussi di cassa netti, positivi e negativi, che il progetto genera nel corso della sua vita utile.
L’ipotesi implicita nell’uso del metodo del VAN è che queste operazioni integrative avvengano a un tasso pari al costo del capitale. Il metodo del TIR suppone invece che tali operazioni avvengono a un saggio pari al TIR stesso. Ovviamente è più verosimile l’ipotesi del VAN; inoltre mentre il costo del capitale è unico per tutti i progetti aventi lo stesso rischio sistematico, il TIR varia da progetto a progetto. Per tali ragioni il TIR non può essere considerato un valido criterio di giudizio nel caso di investimenti che si escludono reciprocamente.
L’investimento che presenta il più alto TIR non è necessariamente il progetto con il VAN più elevato. (è da è preferire il criterio del VAN). Tuttavia in determinate circostanze, le risultanze dei due criteri possono coincidere.
E’ possibile far ricorso al TIR per proposte di investimento che si escludono reciprocamente quando il costo del capitale supera il tasso che uguaglia i VAN delle iniziative considerate.

Tratto da FINANZA D'IMPRESA di Alessia Chiovaro
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