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I limiti di significatività e il concetto di errore massimo tollerabile nel processo di revisione

Sotto il profilo applicativo, i limiti di significatività quantitativi sono utilizzati dall'auditor nell'ambito del processo di revisione, secondo i seguenti passi metodologici:
1.    Pianificazione e programmazione: stima preliminare dei limiti di significatività quantitativa (soglie) a livello di bilancio nel suo complesso (overall materiality), e successiva allocazione di tali soglie alle classi di valori, sia di transazioni sia di saldi (account-level materiality);
2.    Svolgimento delle verifiche: utilizzo delle soglie di significatività account-level quale criterio per la valutazione dell'evidenza attenuta;
3.    Completamento del lavoro e conclusioni: confronto tra gli errori individuati e le soglie di significatività pianificate a livello di classi di valori e aggregati di bilancio (account-level materiality), e valutazione definitiva delle validità delle soglie di significatività pianificate sulla base dei risultati ottenuti.
In sintesi il processo, ha come finalità la definizione di soglie pianificate di Errore Massimo Tollerabile a livello sia di bilancio sia di classe di valori, con riferimento alle quali si confrontano, al termine del lavoro di verifica, di ammontare degli errori individuati. Gli errori che il revisore può individuare, possono essere ricondotti alle seguenti categorie:
- Errori Accertati: individuati mediante test di dettaglio tipicamente a campione per i quali il revisore ha raccolto l'evidenza che testimonia la natura e la dimensione degli errori (es. errori di sovrastima nella valutazione del magazzino);
- Errori Proiettati: individuati a seguito di test di dettaglio a campione, mediante proiezione dei risultati accertati sul campione al resto della popolazione contabile (es. l'estensione della sovrastima del campione estratto dal magazzino, al resto della popolazione dei prodotti finiti).
- Errori Stimati: individuati a seguito di verifiche di coerenza e test di dettaglio su classi di valori valutate in base a stime/congetture, per i quali il revisore esprime un disaccordo rispetto alla quantificazione operata dall'azienda (es. stima del fondo obsolescenza magazzino);
- Errori non aggiustati di esercizi precedenti: errori proiettati e stimati, individuati dai revisori in esercizi precedenti che non hanno tuttavia comportato aggiustamenti da parte dell'azienda in quanto considerati non significativi (es. errori proiettati di sottostima delle rimanenze iniziali a causa di calcoli sbagliati nel costo medio ponderato delle materie prime).

Tratto da REVISIONE AZIENDALE di Salvatore Busico
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