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Confini del sottosistema


I confini del sottosistema della coppia dovrebbero essere abbastanza chiari da proteggerla dall’intrusione dei figli o di altri membri adulti della famiglia estesa. La famiglia deve avere un sottosistema esecutivo che prenda decisioni soprattutto per quanto riguarda l’educazione dei figli. Anche il sottosistema dei fratelli ha bisogno di confini protettivi per poter esercitare le sue funzioni, ossia per offrire ai figli l’opportunità d’imparare a collaborare, a essere competitivi, a schivare o a cedere, a vincere o a perdere un’alleanza e acquisire altre capacità di vita con i propri coetanei.    
Con una triade rigida è molto difficile tracciare confini. Quando un modello transazionale intergenerazionale, che di solito comprende i genitori e un figlio, si racchiude in un confine rigido, genera modelli transazionali disfunzionali. Il terapista deve lavorare per ridelineare i confini potenziando quelli del sottosistema della coppia, sicchè i coniugi possano negoziare i loro problemi di coppia senza coinvolgere un terzo membro.    
Con altre famiglie sono necessarie o di aiuto separazioni più nette. Un sistema può diventare più conflittuale non appena il numero delle persone che lo compongono aumenta. Cambiamenti nel numero dei membri di un sistema possono di per sé portare  a una sua significativa trasformazione. Talvolta, l’eliminazione della persona portatrice  del sintomo non fa altro che spostare un conflitto non risolto su un altro componente della famiglia, che accusa anch’esso un sintomo. Ma altre volte i cambiamenti avvengono semplicemente durante il processo di separazione di un membro della famiglia dalla famiglia stessa. Brevi periodi di ricovero di un membro della famiglia durante un periodo acuto di tensione familiare, possono essere non soltanto un necessario palliativo, ma anche parte essenziale del processo di cambiamento del sistema familiare.    
Il terapista può imporre confini lavorando selettivamente con diversi sottosistemi di una famiglia. Comincia a lavorare vedendo tutti i membri della famiglia nucleare, ma appena ne traccia una mappa, può individuare un settore in cui può essere utile accrescere o diminuire il numero di membri dell’unità terapeutica. Alcuni terapisti preferiscono lavorare solo con le coppie o con i genitori; altri preferiscono lavorare il più possibile all’interno della rete dei rapporti sociali della famiglia, altri ancora con più famiglie insieme.    
Minuchin preferisce lavorare con la famiglia nucleare, cambiando talvolta la composizione del gruppo; quando lavora con adolescenti fa sempre delle sedute individuali con loro; quando lavora con famiglie numerose lavora sempre con sottosistemi; inoltre con alcune famiglie è importante lavorare con componenti significativi della famiglia estesa.

Tratto da FAMIGLIE E TERAPIA DELLA FAMIGLIA di Antonino Cascione
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