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Ruolo del sacrificio nella religione



Il senso di dipendenza dalla natura, unito alla rappresentazione di essa come un essere personale, è il fondamento del sacrificio, atto più importante della religione naturale. Avverto la dipendenza dalla natura quando ne ho bisogno. Il bisogno è l'espressione del mio non-essere senza la natura. Ma è legato al godimento. Il bisogno è timoroso, il godimento superbo. Sfruttare la natura appare come una violazione della legge..per tacitare la propria coscienza l'uomo diminuisce il suo godimento restituendo all'oggetto qualcosa che gli apparteneva, in una sorta di atto di cortesia. Nel sacrificio si concentra tutta l'essenza della religione. Fondamento del sacrificio è il senso di dipendenza, paura, dubbio, incertezza del futuro, rimorso, ma il suo fine è il sentimento di sè, il godimento, la certezza di successo e felicità. Il senso della dipendenza è il fondamento della religione, ma il suo scopo è la libertà e la soppressione di questa dipendenza. Ovvero la divinità della natura è il principio della religione, ma il suo fine è la divinità dell'uomo.
Presupposto della religione è l'antitesi o contraddizione tra volere e potere, desiderio e conseguimento, immaginazione e realtà. Nella volontà e desiderio l'uomo è libero e onnipotente. Ma nella realtà e capacità è condizionato e limitato. Il pensare e volere è mio, ma ciò che voglio è fuori di me e non dipende da me. Scopo della religione: sopprimere questa antitesi. Ciò che non dipende dal volere e sapere umano è l'oggetto della religione, è l'affare d Dio. Ma cos'è Dio? la natura o l'essenza d natura, intesa come oggetto della preghiera. La religione fa dipendere ciò che non dipende dal volere umano dal volere di Dio. ma in parte anche dalla preghiera. Oggetto della religione in un uomo già un pò maturo è solo ciò che è oggetto di fini e bisogni umani. Ma ciò che è oggetto di scopi e bisogni umani è anche oggetto degli umani desideri. Il desiderio è un' esigenza che non è in mio potere soddisfare. Nell'emozione l'uomo proietta la sua essenza fuori di se animandola coi suoi sospiri. Questa natura che il sentimento umano ha reso sensibile è la natura come oggetto della religione, come essenza divina. Il desiderio è l'origine, l'essenza della religione (l'essenza degli dei è l'essenza del desiderio). Gli dei sono sovrumani. Ma i desideri forse non sono sovrumani? Chi non desidera non ha dei. In un popolo che non si lamenti della miseria umana non si levano inni di lode agli dei.

Tratto da LA RELIGIONE CRISTIANA di Dario Gemini
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