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Principi e regole che limitano l’ambito delle decisioni discrezionali della PA


Innanzi tutto le decisioni discrezionali della P.A. sono limitate dall’obbligo di rispettare la legge e i principi e norme generali di diritto comune, tutto ciò comporta che non dovranno ledere gli interessi giuridicamente protetti dei cittadini.
I principi che limitano l’ambito delle scelte discrezionali della P.A. sono:
1.    Neminem laedere, precetto romano ripreso dal nostro codice civile che esclude la liceità d’azioni di qualsiasi tipo, che arrechino danno alle persone o al loro patrimonio, con dolo o colpa, qualora non siano autorizzate espressamente dalla legge (come avviene per gli atti autoritativi).
2.    Legittimo affidamento, limita l’ambito delle scelte operabili in base alla necessità che siano rispettate le aspettative legittime che i cittadini in buona fede possono maturare circa la stabilità degli effetti di precedenti decisioni.
Come si può notare questo principio verrà in rilievo in relazione ad atti che sopprimono o modificano gli effetti di precedenti decisioni: revoca, annullamento d’ufficio, ecc…
3.    Diritti a prestazioni, l’ordinamento italiano riconosce ai cittadini alcuni diritti a godere di certe prestazioni che ovviamente limitano l’ambito decisionale della P.A. la quale non potrà prendere decisioni che impediscano o ostino la fruibilità di queste prestazioni ai cittadini.
Questa limitazione influisce soprattutto sulla discrezionalità organizzativa, dovendo la P.A. organizzarsi in modo da garantire le prestazioni cui i cittadini hanno diritto.
4.    Fini determinati dalla legge, non si tratta di limiti derivanti dal rispetto di diritti ma dal rispetto di disposizioni di legge che, come atti di indirizzo, possono fissare obiettivi cui l’attività amministrativa deve orientarsi.
Tran gli interessi che la legge può fissare hanno particolare importanza i c.d. interessi pubblici primari che non sempre sono determinati chiaramente dall’atto legislativo e allora occorre giungere alla loro individuazione analizzando vari aspetti: dalla ratio della legge, dal soggetto che l’ha proposta, dagli interessi in gioco, ecc…

Tratto da DIRITTO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE di Stefano Civitelli
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