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Rapporto PA-impresa nella gestione del servizio pubblico: contratti, concorsi e concessioni


Solitamente, con lo stesso atto con cui la P.A. si impegna a garantire la fruizione di un servizio, vengono stabilite le modalità con cui se ne garantirà la produzione e distribuzione, in particolare attraverso un rapporto contrattuale con un’impresa privata o mediante l’istituzione di un’impresa pubblica.
Dalla scelta della P.A. di assumersi un servizio pubblico nascono vari interessi: interessi legittimi da parte delle imprese del settore affinché vengano scelte per la realizzazione, qualora la P.A. decidesse di affidarsi ad un impresa privata con un contratto di servizio; interessi delle imprese del settore affinché l’intervento della P.A. non limiti la loro iniziativa economica; diritti soggettivi degli utenti affinché l’erogazione del servizio avvenga concretamente ed entro gli standard di qualità ed efficienza previsti.
Non sono invece tutelabili gli interessi degli utenti del servizio affinché questo venga assunto dalla P.A.
I contratti di servizio pubblico devono definire: periodo di validità, caratteristiche dei servizi offerti e programma di esercizio, standard qualitativi minimi, struttura tariffaria adottata, l’importo eventualmente dovuto dalla P.A. all’impresa privata per le prestazioni oggetto del contratto, garanzie che deve prestare l’impresa privata, sanzioni previste in caso di inadempienza.

Per scegliere l’impresa con cui stipulare il contratto di servizio in materia di servizi economici si ricorre alle procedure concorsuali che mirano ad ottenere risultati simili a quelli che si otterrebbero in un mercato concorrenziale in cui siano i cittadini a scegliere l’impresa più conveniente.
In campi sociali o comunque non economici non si ricorre a concorsi ma a semplici valutazioni comparative tra qualità e costi.

Originariamente le imprese necessitavano di una concessione da parte della P.A. per svolgere attività inerenti a interessi generali.
Oggi, prevalendo il principio di libertà di iniziativa economica, non è più necessario questo atto ma qualora imprese private riguardanti servizi pubblici vogliano impegnarsi col la P.A. a garantire la fruizione di tale servizio su scala nazionale, allora dovranno stipulare con questa una cosiddetta concessione-contratto.

In tema di servizi sociali si ricorre alle cosiddette convenzioni, cioè atti con i quali le imprese private si impegnano a conformarsi entro i canoni stabiliti dallo Stato garantendone il rispetto, nonché garantendo il rispetto della libertà e dignità degli utenti, oltre che prevedere forme di verifica e controllo della loro attività.

Con i contratti di utenza si pongono in essere accordi tra l’impresa privata e i fruitori del servizio che essa offre con cui di definiscono in concreto le prestazioni a cui questi ultimi hanno diritto, in conformità ovviamente a quanto precedentemente disposto dal contratto di servizio tra impresa e P.A.

Tratto da DIRITTO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE di Stefano Civitelli
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