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Classificazione delle forme di stato in ambito giuridico

Abbiamo le seguenti forme di stato:
1) Assoluto: è la prima forma di stato dello Stato moderno, nasce in Europa tra il 400 e il 500 e si è afferma nei 2 secoli successivi.  Nello stato assoluto:

  • il potere  pubblico è concentrato nelle mani del sovrano e dei suoi funzionari: la volontà del re era la fonte primaria del diritto e quindi ciò che egli voleva aveva efficacia di legge. Il potere del re non incontra limiti legali, perché è ritenuto di origine divina;
  • la società è divisa in classi con attribuzione di privilegi all’aristocrazia.
2) Liberale: è il frutto dell’assunzione del controllo dell’apparato statale da parte della borghesia e della sua volontà di limitare gli arbitrii del sovrano, in seguito alla rivoluzione francese del 1789. Le sue caratteristiche sono:
  • ogni funzione pubblica è attribuita ad un potere distinto: per evitare che concentrazioni di attribuzioni possano spianare la strada alla tirannia;
  • riconosce e garantisce a tutti i cittadini il  dir di proprietà e di iniziativa economica(per questo si parla anche di stato di diritto);
  • il dir di voto è garantito solo ad un numero ristretto di individui dotati di certi requisiti di classe;
Fattore fondamentale per la sua formazione è l’avvento di un economia di mercato legata ai modi di produzione capitalistici, basati sulla distinzione fra i soggetti proprietari dei mezzi di produzione e salariati. 
 
3) Pluralista: si tratta di uno stato pluriclasse dove è riconosciuto il suffragio universale e accanto ai dir di libertà fondamentali sono riconosciuti anche i dir sociali. Il suo elemento fondamentale è la
nascita dei partiti di massa che per rappresentare gli interessi della classe proletaria,  diventano organizzazioni permanenti, capaci di mobilitare milioni di persone e di integrarle nelle istituzioni, così da proiettare il conflitto sociale nelle aule parlamentari. 
 
4) Totalitario: in alcuni paesi come Germania e Italia, al problema del conflitto sociale si è risposto utilizzando le strutture di stati totalitari per ottenere un’integrazione coatta delle diverse classi sociali. I presupposti comuni alle esperienze degli stati totalitari(fascista, nazionalsocialista) furono:
-figura del capo: che concentra su di se la gran parte dei poteri;
-il ruolo centrale del partito unico: nella mobilitazione e nell’indottrinamento delle masse.
5) Socialista: ha tentato di tradurre in concreta realtà storica i principi del marxismo-leninismo, dapprima in Russia e poi negli altri paesi asiatici.
I suoi caratteri principali sono:
-presenza di un unico partito: che guida le sorti del paese e si identifica  con le strutture statali;
-collettivizzazione dei mezzi di produzione: con la conseguente abolizione della proprietà privata e dei mezzi di produzione.

Tratto da DIRITTO PUBBLICO - COSTITUZIONALE di Antonio Amato
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