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Classificazioni motivazionali: delinquenti per appropriazione e per aggressività


La presente classificazione distingue le tipologie:

1. dei delinquenti per appropriazione, cioè che delinquono per una motivazione economico-appropriativa.
Il movente appropriativo, se comunemente riguarda l’acquisizione delittuosa di denaro, non bisogna dimenticare che può essere alla base di molti altri delitti, che pur sempre ad esso si ricollegano in modo indiretto, perché generati da conflittualità insorte per ragioni economiche (rivalità personali, contrasti tra gruppi, che portano a vendette, regolamenti di conti, minacce, lesioni, omicidi, ecc…);

2. dei delinquenti per aggressività, rappresentati da quei soggetti in cui le pulsioni violente, normalmente presenti in ogni uomo, non sono contrastate dalle abituali inibizioni e si traducono, in presenza di stimoli, in condotte violente.
Il delitti per aggressività vengono ricondotti:
a.sia alle caratteristiche psicologiche violente dei loro autori, per cui il delitto è l’espressione di una modalità abituale di interagire col prossimo in modo violento (tipici di reati continuati e le recidive di violenze, i maltrattamenti);
b.sia alla cultura violenta, per cui il delitto è legato ai contenuti violenti della cultura ed è tanto più facile a verificarsi quanto è maggiormente favorente il contesto culturale o sottoculturale (ad esempio le bande conflittuali);
c.sia a situazioni contingenti emotive che favoriscono la perdita o la diminuzione momentanea delle normali capacità inibitore, psicologiche e sociali (ad esempio nel corso di risse, di litigi, negli stati emotivi e passionale), onde la condotta aggressiva presenta un carattere transitorio;

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