Skip to content

Correlazione tra perversioni sessuali e delitto


Circa le correlazioni tra perversioni sessuali e delitto, certi tipi di perversione hanno un interesse criminologico diretto, perché implicano inevitabilmente la commissione di delitti, quale il reato di atti osceni o di corruzione di minorenni nell’esibizionismo, il reato di violenza sessuale o di corruzione di minorenne nella pedofilia, il reato di vilipendio o di sottrazione di cadavere nella necrofilia, di maltrattamenti di animali nella zoofilia.
Altri tipi di perversione, oltre a non costituire reato di per sé, possono costituire occasione di reato solo marginalmente, come il masochismo, la gerontofilia, il voyeurismo, il sadismo (quando eccezionalmente si concreti lesioni personali o addirittura in omicidio), il feticismo (favorente la commissione di furti per appropriarsi degli oggetti desiderati).
Un’industria del crimine sembra stia sviluppandosi anche attorno al transessualismo, in quanto in certi casi si provvederebbe a scegliere i transessuali tra i ragazzini più graziosi e promettenti, ad allevarli a forza di ormoni che, una volta proporzionati, ad immetterli nel mercato nazionale della prostituzione.
Le perversioni sessuali, se talora sono semplicemente sintomatiche di malattie mentali (esibizionismo di uno schizofrenico, pedofilia di certi oligofrenici, di vecchi, di dementi, di soggetti cioè inidonei a conquistare un partner adulto, ecc…), nella maggior parte dei casi sono legate solo a una struttura psicopatica della personalità (alterazione dei valori morali, instabilità, impulsività, dipendenti non da un infermità mentale ma da semplice anomalia del carattere).
E si manifesta nel soggetti clinicamente definibili come del tutto sani e perciò responsabili degli eventuali delitti commessi;
f.deboli di volontà, raggruppanti quelle personalità prive di fermezza, i cui labili propositi vengono con facilità modificati e sostituiti da propositi opposti e le cui capacità di resistere agli altri soggetti e alle suggestioni ambientali sono particolarmente carenti, onde su di essi gioca un ruolo determinante il gruppo sociale e il tipo di ambiente con cui vengono a contratto;
g.instabili, caratterizzati dalla instabilità dell’umore, incostanza e influenzabilità, che si traducono in una condotta estremamente mutevole e, dal punto di vista criminologico, dal “crescendo della carriera criminale” (dall’incostanza scolastica, al comportamento familiare irregolare, ai piccoli furti occasionali, alla delinquenza abituale e organizzata);
h.insicuri, che presentano una profonda mancanza di fiducia nel proprio valore e capacità, che li rende dubbiosi, timidi, pieni di scrupoli, indecisi, per cui tali soggetti, convinti della propria inferiorità, timorosi di sbagliare, evitano di impegnarsi, restano in disparte ed accettano o subiscono situazioni ingrate;
i.ipertimici o ipomaniacali, che presentano, come personalità contrapposta a quella depressiva, un umore esageratamente euforico ed esuberante, che è causa di sconfinata e ingenua fiducia in sé stessi, di eccessivo ottimismo e irrequietezza, di una iperattività scoordinata e inconcludente, e che finiscono quasi sempre per crearsi guai.

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.