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Le psicosi endogene: la psicosi maniaco-depressiva


La psicosi maniaco-depressiva (o distimie), comprendono quelle malattie mentali, che comportano una profonda alterazione dell’affettività e, più precisamente, del tono dell’umore.
In condizioni normali l’umore subisce frequenti oscillazioni, legate alle fermate motivazioni ed a queste proporzionate nell’intensità e durata.
In condizioni patologiche può subire modificazioni, per intensità e durata, del tutto sproporzionate alla motivazione.
Tali modificazioni si manifestano tra i poli opposti:
i.della depressione affettiva, melanconica, che dalle forme più lievi di malessere psichico, di tristezza immotivata, arriva, nei casi più gravi, a dominare l’intera personalità del malato, limitandone l’ideazione (percezione corretta dell’ambiente, ma vissuta erroneamente) e la volontà.
Con sovente accompagnamento dell’ansia, che può raggiungere la crisi acuta dell’angoscia;
ii.dell’esaltazione affettiva, maniacale, consistente in uno stato di euforia e di vigore con illusione sull’eccellenza delle proprie funzioni fisiche e psichiche, che dalle forme più lievi della ipomania può investire ed alterare, nei casi più gravi, tutte le attività psichiche.
Nelle psicosi distimiche si ha appunto un’alterazione dell’umore di base in modo profondo e relativamente duraturo e senza che tale alterazione dell’umore possa rapportarsi ad alcun mezzo avvenimento esterno.
Caratteristica della presente psicosi è la sua guaribilità con totale riequilibrio della personalità.

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