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Meccanismi psicologici di difesa dell’IO di Freud


Se normalmente è in grado di armonizzare le opposte istanze e di evitare l’angoscia con mezzi razionali, quando ne è incapace l’Io si avvale di mezzi illusori, o puramente psichici, che sono i meccanismi inconsci di difesa dell’Io contro i pericoli della nevrosi e della psicosi.
E cioè:
1.la dislocazione, consistente nel deviare su altri oggetti le pulsioni istintuali non accettate;
2.la repressione (o rimozione), consistente nel ricacciare dalla coscienza nell’inconscio gli istinti non sublimabili e da cui possono derivare situazioni conflittuali inconsce generatrici di nevrosi;
3.la proiezione, consistente nel deviare sul mondo esterno le conflittualità interiori, in quanto è più facile difendersi dall’angoscia reale (proveniente dall’ambiente) che non da quella nevrotica (proveniente dalla minaccia del Super-io).
Da tale meccanismo di difesa traggono origine i processi di deresponsabilizzazione, riscontrabili in tanti criminali, con cui si deviano le responsabilità delle proprie condotte antisociali su altro soggetto o un gruppo sociale (capro espiatorio);
4.la formazione reattiva, che implica la sostituzione nella coscienza di un impulso o sentimento, che genera angoscia, col suo opposto;
5.la fissazione, cioè l’arresto, temporaneo o permanente, in una certa fase dello sviluppo, senza raggiungere pertanto la piena maturazione; e la regressione, cioè il ritorno a fasi anteriori e già superate dello sviluppo, causa di nevrosi e di perversioni sessuali;
6.la identificazione, mediante cui si incorporano nella propria personalità tratti psicologici, valori e norme, caratteristici di altra persona, per ridurre il conflitto con le figure di autorità ed evitarne la riprovazione e la punizione;
7.la razionalizzazione dei motivi, come in cui il soggetto giustifica ante o post factum un comportamento che sente condannabile con una motivazione accettabile.

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