Skip to content

I principi dell'istruttoria


L’istruzione, in qualsiasi ordinamento processuale, è l’attività del giudice diretta a conoscere i fatti rilevanti per il giudizio.
L’attività del giudice comporta normalmente, oltre alla valutazione dei termini di diritto della controversia, anche la conoscenza della vicenda o della situazione in termini di fatto, che è essenziale per stabilire quali norme siano effettivamente attinenti a quella vicenda o a quella situazione.
La circostanza che normalmente all’attività di interpretazione delle norme si accompagni un’attività, del giudice, di conoscenza e di valutazione dei fatti non significa però che una particolare indagine sui fatti debba sempre aversi.
La necessità di un’indagine particolare è esclusa per esempio quando i fatti non siano controversi, perché le parti ne forniscono una rappresentazione coincidente.
Tanto meno nel processo si deve sempre ammettere una “fase” istruttoria caratterizzata da una sua propria autonoma rilevanza, come si configura per esempio nel processo civile ordinario.
Vi può essere un’attività istruttoria che si svolge senza soluzione di continuità nel corso della trattazione della controversia davanti all’organo decidente: e questa è appunto la regola nel processo amministrativo.
Che il giudice amministrativo non ravvisi la necessitò di assumere mezzi istruttori è discorso che non riguarda la presenza o meno di un’istruzione, ma la necessità o meno di integrare gli elementi di fatto già introdotti dalle parti con ulteriori mezzi di prova.

Tratto da GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA di Stefano Civitelli
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.