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Il rinnovamento del discorso filmico con "L’avventura" e "La dolce vita"


Sono due opere che portano a pieno compimento il processo di metamorfosi della struttura narrativa filmica, passando da una narrativa forte, fondata sulla concatenazione di eventi secondo logiche di causa-effetto che conducono ad una soluzione univoca, ad un modello di narrazione debole in cui gli eventi non sono più concatenati e non si implicano l’un l’altro, l’intreccio perde valore ed il finale lascia la storia aperta.
Si assiste dunque ad un nuovo tipo di narrativa filmica orientata sempre più verso una dissoluzione dell’intreccio.
Le pseudovicende sono basate su fatti inessenziali e concorrono semplicemente ad uno svolgimento psicologico, simbolico o allegorico.

Tratto da IL CINEMA ITALIANO TRA GLI ANNI '60 E '70 di Asia Marta Muci
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