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Strategia di autofinanziamento dell'impresa famigliare


Si basa sulla non distribuzione degli utili per far fronte alle richieste di fondi che deriva dalle attuali combinazioni di prodotto-mercato.
Qui è la direzione a decidere se distribuire e quanto distribuire degli utili.

È una fonte continua, prevedibile, affidabili e libera da restrizioni discrezionali.
Tuttavia, è diluita nel tempo perché si può fare una volta l’anno nel momento di approvazione del bilancio ed è limitata nella dimensione perché le risorse derivanti dall’utile non sono illimitate. Ogni azienda deve competere nel suo mercato, mantenendo almeno la posizione di mercato, possibilmente migliorandola → il tasso di crescita investimenti deve essere pari a quello medio del mio settore o superarlo.
Se accedo all’autofinanziamento dipende dal contesto competitivo: il sistema di obiettivi economico-finanziari aziendali è influenzato dal configurarsi dell’ambiente economico-competitivo nelle combinazioni prodotto-mercato.

L’azienda comunque anche se fa autofinanziamento ha dei debiti, si ipotizza un livello di indebitamento basso oppure fino al limite fisiologico.

Il flusso finanziario in entrata implicito degli obiettivi del tasso di rendimento dell’impresa deve essere uguale al flusso in crescita implicito nell’obiettivo di tasso di crescita dei ricavi.

Il tasso di crescita deve essere sostenibile: l’azienda è in grado di finanziare la crescita utilizzando gli utili non distribuiti, con l’aggiunta di un ammontare di indebitamento limitato
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Tutte le volte che i è < del ROI genero ROE. Quindi conviene indebitarsi. Sempre che i valori non siano molto simili, in questo caso bisogna stare attenti.

Chi non si indebita ha un limite perché non fa investimenti che possono trarre poi dei benefici, cosi come non va bene chi si indebita troppo.

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Quali variabili sono influenzabili dall’azienda?
• ROI
• D: lo governo ma oltre un limite non posso più agire perché banca mi alzerebbe tasso di interesse
• r: massimo 100%

Quali sono i vincoli?
• i: anche se potrei negoziarlo con la banca ma parliamo di piccole medie imprese
• t: tasse

La crescita dato r dipende dal ROI. SE IO VOGLIO AUTOFINANZIARE LA CRESCITA DEVO ASSICURARMI DI AVERE UN ROI SUFFICIENTEMENTE ALTO RISPETTO AI MIEI OBIETTIVI DI CRESCITA.

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Case study: GEOX

Innovazione di prodotto: scarpa che respira, linea abbigliamento, internazionalizzazione e presenza distribuzione diretta (negozio Geox).
Abbiamo una crescita del fatturato ma negli anni della crisi anche Geox ha sofferto. Il tasso di crescita del fatturato non è sempre uguale.

Il RONA è più preciso del ROI ma sostanzialmente sono la stessa cosa.
Prima sono cresciuti gli investimenti in % diverse successivamente è cresciuto il fatturato.
Se guadiamo un periodo di 10 anni vediamo che sul medio periodo i due tassi di crescita composta tendono a convergere: fatturato e investimenti convergono sul lungo periodo. Ma sul breve abbiamo prima crescita degli investimenti poi del fatturato. EBITDA: utile operativo prima dei costi non monetari.

EBIT: reddito operativo aziendale.
Curva sviluppo sostenibile di GEOX:
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Storia dell'impresa: Geox è un gruppo che opera nel settore delle calzature, primo marchio calzaturiero in Italia e secondo nel mondo (settore calzature life style-casual, dati 2012, fonte Shoe Intelligence).
La linea di business della Società si basa interamente sull’intuizione del suo fondatore, Mario Moretti Polegato, l’idea di una la scarpa che respira.
Geox ha avviato direttamente la sua attività commerciale ed industriale nel 1998, focalizzandosi sul prodotto, caratterizzato dall’applicazione di soluzioni innovative e tecnologiche. Protagonista del mercato calzaturiero italiano e internazionale, Geox è un’idea tutta italiana ma con una forte vocazione internazionale. È infatti presente in più di 103 Paesi nel mondo con una rete di oltre 1.212 negozi monomarca Geox Shop di cui 300 gestiti direttamente (directly operated stores –DOS) e circa 10.000 punti vendita multimarca (fonte: Geox Press Map 31.12.2012).
In pochi anni Geox è diventata una delle realtà aziendali più interessanti a livello internazionale.
Nel 2012 Geox ha raggiunto un fatturato consolidato di 807,6 milioni di euro ed una quota di export pari al 64,6% dei ricavi 2012. La costante focalizzazione sul prodotto, lo stile e la tecnologia italiana, il trasferimento del know-how acquisito a settori merceologici complementari alla scarpa (i.e. abbigliamento), uniti ad uno sviluppo qualitativo e quantitativo della rete commerciale in Italia ed all’estero, rappresentano i punti di forza dello strepitoso successo di Geox.

Il nome del marchio Geox nasce dalla fusione delle parole “geo” (terra in greco), sulla quale tutti camminano, ed “x”, lettera-elemento che simboleggia la tecnologia. L’origine del nome Geox evidenzia la vocazione ed il DNA di una società nata da un’idea rivoluzionaria e che ha fatto del comfort, del benessere [...]. Le scarpe e l’abbigliamento Geox sono in vendita sia attraverso un ampio circuito internazionale di negozi multimarca sia attraverso gli innovativi e brevettati monomarca Geox Shop. Geox S.p.A. è quotata alla Borsa Italiana dal 1° dicembre 2004.

Tratto da IMPRESE FAMILIARI di Mattia Fontana
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