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La cultura latina e l’idea di una lega romana


1.1 La cultura latina è estremamente differente da quella greca, innanzi tutto per via degli elementi prodromici nei confronti delle società aperte, in primo luogo il diritto, inteso in modo originalissimo: garantisce la stabilità e, allo stesso tempo, il progresso, creando un ordine dinamico capace di adattarsi sempre alla realtà dei tempi.

1.2 La repubblica romana è la prima società liberale della storia, soprattutto per elementi di mentalità e cultura: i Romani non cancellano lingue e culture locali, giustificano la schiavitù con argomenti giuridici (e non i criteri naturali dei Greci), tutelano la libertà di coscienza e il sistema dei meriti, rispettano e pongono sullo stesso piano tutte le religioni (➔ Pantheon).

1.4 In sostanza, Roma non si pone come una potenza dominatrice nei confronti degli altri popoli, ma garantisce libertà e tutela alle altre popolazioni, nonché il rispetto di tutte le stirpi della Lega Latina.

1.5 Roma (governo centrale) ha, nella Federazione, la direttiva della politica estera e militare, mentre i singoli popoli hanno grande autonomia per tutte le questioni interne. Grazie a questa prima forma di reale federalismo, si sviluppò un sentimento di nazionalità sconosciuto ai nemici dei Romani, anche perché Roma rinunciò sempre a imporre tributi insostenibili anche ai nemici sconfitti (tranne pochissimi casi).

1.6 Per Roma la scelta di formare una Lega è naturale perché la città era nata all’insegna della diversità: già l’unione delle tribù originarie aveva richiesto una lega, che garantiva la possibilità per tutti, romani o meno, di essere considerati cittadini e di poter arrivare al regno (Servio Tullio era figlio di una serva).

Tratto da LA SOCIETÀ APERTA E I SUOI AMICI di Luca Porcella
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