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Leonardo da Vinci (1452- 1519)

Biografia

Il 15 Aprile 1452, nel borgo di Vinci nasce Leonardo di Ser Piero d'Antonio. Nonostante fosse figlio illegittimo il piccolo Leonardo viene accolto nella casa paterna dove verrà allevato ed educato con affetto. 

La precocità artistica e l'acuta intelligenza del giovane Leonardo spingono il padre a mandarlo nella bottega di Andrea Verrocchio.
Possiede una curiosità senza pari, tutte le discipline artistiche lo attraggono, è un acuto osservatore dei fenomeni naturali e grandiosa è la capacità di integrarle con le sue cognizioni scientifiche. 

Nel 1480 riceve l'incarico di dipingere l'Adorazione dei Magi per la chiesa di S. Giovanni Scopeto appena fuori Firenze. Tuttavia, l'ambiente fiorentino gli sta stretto. 

Si presenta allora al Duca di Milano Lodovico Sforza, il quale ben lo accoglie. Ecco nascere i capolavori pittorici: la Vergine delle Rocce nelle due versioni di Parigi e di Londra, e l'esercitazione per il monumento equestre in bronzo a Francesco Sforza. Nel 1489-90 prepara le decorazioni del Castello Sforzesco di Milano per le nozze di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d'Aragona mentre, in veste di ingegnere idraulico si occupa della bonifica nella bassa lombarda. Nel 1495 inizia il famoso affresco del Cenacolo nella chiesa Santa Maria delle Grazie. 

Questo lavoro diventa praticamente l'oggetto esclusivo dei suoi studi. Verrà terminata nel 1498. L'anno successivo Leonardo fugge da Milano perché invasa dalle truppe del re di Francia Luigi XII e ripara a Mantova e Venezia. 
Nel 1503 è a Firenze per affrescare , insieme a Michelangelo, il Salone del Consiglio grande nel Palazzo della Signoria. A Leonardo viene affidata la rappresentazione della Battaglia di Anghiari che però non porterà a termine, a causa della sua ossessiva ricerca di tecniche artistiche da sperimentare o da innovare. 

Ad ogni modo, allo stesso anno è da attribuire la celeberrima ed enigmatica Monna Lisa, detta anche Gioconda, attualmente conservata al museo del Louvre di Parigi. 
Nel 1513 il re di Francia Francesco I lo invita ad Amboise. Leonardo si occuperà di progetti per i festeggiamenti e proseguirà con i suoi progetti idrologici per alcuni fiumi di Francia.
Il 2 Maggio 1519 il grande genio del Rinascimento spira e viene sepolto nella chiesa di S. Fiorentino ad Amboise.
L’opera di Leonardo da Vinci è uno dei maggiori esempi di comunicazione ben riuscita
Leonardo parte come pittore con la volontà di abbattere quel pregiudizio che vedeva nella pittura un’arte meccanica e perciò inferiore alle arti liberali
Secondo Leonardo, invece, la pittura è una scienza (cioè si basa su presupposti matematici e geometrici) ed è universale (perché non necessita di traduzioni e la sua armonia la si può percepire con un solo colpo d’occhio)
Col passare del tempo Leonardo si accorge che per rendere l’idea di dinamismo e per sistematizzare un pensiero è necessaria la scrittura.
L’ossessione di Leonardo era quella di evitare che si realizzasse la “morte seconda”, cioè che il quadro perdesse la sua dinamicità e venisse percepito come statico. Dunque la narrazione risultava essere l’unica soluzione per evitare che ciò avvenisse.
Per Leonardo la musica è “a mezza via fra pittura e scrittura” perché similmente alla pittura riproduce oggetti non visibili ed esprime armonia ma con la scrittura ha in comune segni e durate.

Leonardo fu autodidatta. Passa da una fase di appunti (presi come promemoria) ad una fase di scrittura in funzione del lettore (scrittura divulgativa). Inaugurò così lo stile colloquiale (dando del “tu” al suo potenziale destinatario).
Si accorge che per una maggiore efficacia comunicativa non è necessario impreziosire un testo con latinismi e figure retoriche, basta invece cogliere la realtà così com’è. Le tecniche retoriche devono comunque far parte del bagaglio culturale dell’autore senza però che egli ne faccia un’esibizione eccessiva.
Leonardo nei suoi testi fa largo uso di metafore con lo scopo di risemantizzare, ovvero dare nuovo vigore ad una parola preesistente facendole descrivere fenomeni prima sconosciuti.

Caratteri della scrittura leonardesca:
- Protensione verso il lettore
- Uso di immagini non statiche
- Esattezza dell’osservazione diretta
- Capacità di cogliere il divenire con mezzi linguistici
- Imprevedibilità
- Esigenza di essenzialità

Al tempo di Leonardo(*) non vi era una grande tradizione di prosa in volgare egli fu il primo a trattare di temi scientifici in volgare (il Decameron era prosa volgare ma di carattere narrativo, novellistico) abbandonando i caratteri della trattatistica scientifica classica a favore dell’utilizzo di una tecnica dialogica.

(*) Generi letterari più diffusi al tempo di Leonardo:

•    Narrazione (es. Tasso, Ariosto, Boiardo) = utilizza verbi alla 3° persona raccontando una vicenda. Privilegia l’azione.
•    Trattatistica =  utilizza la 1° persona come indagatrice del reale.
•    Lirica (es. Petrarca) = utilizza la 1° persona come espressione di sentimenti e ed emozioni del protagonista.

La mirabile capacità di analisi e l’esigenza di sintesi per rappresentare al meglio i fenomeni in divenire avvicinano il testo leonardesco ai testi poetici per la sua sensibilità ed efficacia espressiva

Complementarietà dei linguaggi: negli ultimi anni del ‘400 Leonardo riflette su una possibile
interazione fra i linguaggi (pittura e scrittura)

“Apologo della candela”: in questo testo confluiscono il genere narrativo e quello scientifico. Viene utilizzata la metafora della candela per rappresentare il ciclo vitale (fiamma-cera- consunzione)








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