Skip to content

Introduzione a "L'ombra viva della bufera" di Montale


Il saggio intende avanzare alcune proposte per l'interpretazione di un testo chiave, Voce giunta col le folaghe, in ordine al radicato tema montaliano del vivere e del morire, corollari de quale sono il disinganno di una storia insensata e disumana e la frustrazione per l'incapacità di dare un senso ad ogni rottame della vita. Temi, questi, diffusi lungo tutta la produzione poetica montaliana e centrali, in particolare, ne La Bufera.
Il componimento appare per la prima volta nel giugno 1947, col titolo Una voce è giunta col le folaghe, nella rivista L'immagine; verrà poi ristampata nel 1953, col titolo Una voce ci è giunta con le folaghe, nel numero 28 de La fiera letteraria. Troverà infine posto nella Bufera nella sezione delle Silvae, dopo La primavera hitleriana e prima dell'Ombra della magnolia. La poesia è distinta in cinque strofe di undici endecasillabi (e qualche settenario).
Pur essendo unanimemente riconosciuta come uno dei vertici della poesia montaliana, la lirica è stata più ammirata che compresa, né Montale si è certamente speso in suggerimenti ermeneutici. Il componimento introduce inizialmente l'immagine del padre del poeta, eccezionalmente fuori dal buio della morte, nell'ora dell'alba, e collocato nel familiare paesaggio ligure. Nella seconda strofe, un'ombra femminile accompagna il poeta alla tomba paterna; è una figura di donna dai caratteri imponderabili e trasparenti, tipici delle ombre omeriche, virgiliane e dantesche. L'ombra dell'uomo è legata ancora ai ricordi terreni, l'ombra della donna è accesa dalla fede; tra i due si instaura un dialogo a cui il figlio all'inizio, gravato com'è dal peso del corpo terreno, non riesce a udire (siamo alla terza strofe), fino a quando il dialogo non muta in monologo, quello dell'ombra femminile sul valore e la funzione della memoria (quarta strofe). Alla fine le due ombre si confondono e il poeta, escluso dalla loro ritrovata unione, conclude la lirica sull'immagine del vuoto che ci attende.
L'attribuzione del monologo all'ombra femminile è stata spesso contestata, sulla base di quello che è ormai un noto errore tipografico: giunto del v. 41 al posto del corretto giunta. L'errore appartiene alla prima edizione della Bufera (Neri Pozza, 1956) e solo a quella, considerato che giunta si trova sin dalla prima stampa della poesia e in tutte le stampe successive, come in tutte le edizioni della Bufera successive alla prima.

Tratto da LETTERATURA MODERNA E CONTEMPORANEA di Gherardo Fabretti
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.