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Tre croci


1918 stesura rapida e lineare

1920 pubblicazione


Nell'Italia del primo ventennio del Novecento, in una città di provincia: piccoli borghesi frustrati, mercanti senza affari, artigiani con ambizioni sbagliate, un'umanità sociologicamente minima sogna un sordido e facile benessere. Per ottenerlo non ha scrupoli. Dietro la rispettabilità di facciata, saltano codici morali, correttezza di comportamento, onestà individuale e di gruppo.
I tre fratelli Gambi corrono avidi e disperati la loro avventura ma la pagheranno cara: prima con la decadenza economica, mentale e fisica, poi con la morte.
Capolavoro di un narratore esemplare, tutto da scoprire e riscoprire, Tre Croci è un romanzo psicologico, un'epica saga del disastro di una famiglia, uno spaccato di vita italiana che, a distanza di quasi un secolo, resta di inquietante attualità.
Una libreria lasciata in eredità dal padre e tre fratelli che si trovano a gestirla: Giulio, il più forte, melanconico, intelligente, il solo che avesse voglia di lavorare; Niccolò, l'unico dei tre ad aver preso moglie, ci teneva a sembrare sagace, faceva anche l'antiquario; infine c'era Enrico, l'idiota, che faceva il legatore in una piccola bottega.
Per risolvere i problemi finanziari che avevano colpito la libreria, Giulio aveva iniziato a firmare cambiali false. Un giorno però la situazione precipita: la banca non solo respinge la cambiale, ma addirittura la denunicia. I tre fratelli, che vivono tutti a casa di Niccolò e Modesta, insieme alle due nipoti Chiarina e Lola, sono in preda al panico perchè hanno perso tutto e rischiano un processo.
Giulio, disperato, si impicca: si tratta di un delirio senza scampo, vivere era diventata per lui una cosa involontaria ("l'impossibilità di prendere decisioni è la causa della mia indifferenza") e i fratelli approfittano della disgrazia per far ricadere su di lui tutta la colpa e venire assolti. A quel punto Niccolò caccia di casa Enrico e interrompe ogni legame con lui.
Dopo un primo periodo di benessere, inizia per Niccolò una discesa che lo condurrà alla morte; stesso destino per Enrico che, dopo aver fatto per mesi il mendicante, viene accolto in un ospizio ma la sua vita era ormai volta al termine.
Il giorno dopo la morte le due nipoti spaccano il salvadanaio e si fanno comprare da Modesta tre croci uguali da mettere al Laterino.

Analisi del testo:
Giulio spesso nei momenti di scnforto chiude gli occhi=fuga, evasione dalla realtà
"Erano tutti e tre fuori di sè dalla collera ed erano i soli momenti in cui si volevano veramente bene"
Le donne devono pensare alla calza

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