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Pietro Abelardo



Nasce presso Nantes nel 1079 e muore nel 1142. importante esponente della cultura filosofica razionale all’università di Parigi, che applicava il metodo della discussione dialettica anche ai contenuti della fede. Nel 1116 è incaricato dal canonico della cattedrale di Parigi di curare l’istruzione della nipote eloisa, di cui si innamora. Si sposano segretamente e hanno il figlio astrolabio. Nel 1119 vendetta di Fulgenzio: evirato Abelardo. Lui ed eloisa si fanno monaci. Abelardo a s.denis si scontra spesso con i confratelli: si ridà perciò all’insegnamento. Condannato dagli avversari, si ritira in solitudine nel 1123 e fonda il monastero del paracleto fino al 1126, quando diviene abate in Bretagna. Eloisa è badessa a Paracleto. Dopo il 1136 epistolario tra i 2. Nel “sic et non” c’è un esempio del metodo scolastico della quaestio: si pone una questione, se ne indicano argomenti in appoggio e contro, si accetta una delle due e si confuta l’altra. La ragione, per Abelardo, è necessaria alla fede. Condannato dal concilio di sens nel 1140, Abelardo fa atto di sottomissione ed è accolto a Cluny da Pietro il Venerabile. Non insegnerà più, ma a Cluny scrive. Ammalatosi, muore nel 1142 in una salubre località francese. Pietro fa in modo che la salma vada al Paracleto e compone un trattato contro la dottrina di maometto. Rispettò in Abelardo l’uomo e il pensatore.

Tratto da LA CHIESA MEDIEVALE di Dario Gemini
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