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Questione del papato ad Avignone



Le pretese ierocratiche di Bonifacio VIII non andavano nella direzione dei bisogni dei fedeli. Si diffonde l’attesa di un papa angelico. I cardinali invece guardavano altrove. Dopo Bonifacio eleggono Benedetto XI, poi bertrand de got che diviene Clemente V, francese che resta in Francia. Con lui (1305-14) comincia il periodo di lontananza dei papi da Roma che dura fino al 1378 (“cattività babilonese della chiesa”). Noto nella storiografia come papato avignonese, poiché i papi prendon dimora ad Avignone, città che poi acquistano. Ad Avignone si susseguono tutti papi francesi. Questo significa che ci fu maggiore attenzione alle esigenze del re di francia. comunque il distacco papato-impero si fa definitivo. Scontro tra Giovanni 22° e Ludovico il Bavaro, che dichiara il papa eretico per aver condannato la tesi degli spirituali. Presso di lui si rifugiò anche Guglielmo d’occam. Nel 1328 ludovico scende a roma per farsi incoronare e prende la corona sul campidoglio, antico centro della roma classica: gliela pone Sciarpa Colonna. Nel periodo avignonese i cardinali cercano di prendere direttamente la direzione della Chiesa. Si diffonde contemporaneamente la dottrina secondo cui i cardinali erano i veri successori degli apostoli che insieme a Pietro dirigevano la chiesa, mentre i vescovi erano i successori dei discepoli di Cristo. Ma le pretese dei cardinali si infrangono. Di fronte a proteste contro la permanenza in Avignone portate avanti anche da petrarca, i papi pensano al ritorno a roma, reso possibile anche dall’opera di pacificazione e riorganizzazione del patrimonio di s. pietro compiuta dal cardinale Egidio di Albornoz.

Tratto da LA CHIESA MEDIEVALE di Dario Gemini
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