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La terza strofa - Assenza di Gozzano

La terza strofa - Assenza di Gozzano


Nell'Assenza il ritiro narcisistico, segnalato dai suoi riflessi gestuali del piegarsi e del lasciarsi andare sulla ringhiera, si articola anche sui moduli del meccanismo difensivo della negazione: E non sono triste. Non sono / più triste. Ritorna stasera.
Se il gesto di abbandonarsi sul balcone prelude alla reverie delle strofe aggiunte , esso è pure il segnale visibile di una depressione, di un dolore del distacco, vero anche se “realisticamente” circoscritto in relazione alla brevità dell'assenza. Contrariamente a quanto si potrebbe credere, stando alla lettera del testo, è proprio la doppia negazione a rivelarci la tristezza di quella separazione pur temporanea. Proprio perché la negazione è “un modo di prendere conoscenza del rimosso”, la tristezza del distacco è qui doppiamente affermata. In fondo il verbo essere, due volte negato nello stesso verso, si risolve quasi in una dichiarazione di ab – sentia, di lontananza dall'essere, di svuotamento e non essere, nati dall'assenza. Tuttavia, è pur vero che la tristezza in superficie, cioè a livello di coscienza, è rifiutata, e che le si oppone la speranza – certezza che la donna tornerà.

Tratto da LETTERATURA MODERNA E CONTEMPORANEA di Gherardo Fabretti
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