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Elementi noir in "La signora di Shangai"



Interpretato dallo stesso Welles e da Rita Hayworth, "La signora di Shangai" racconta la storia di un marinaio che viene raggirato da una misteriosa donna e da suo marito, dopo aver salvato lei da un'aggressione e aver accettato di lavorare sul loro yacht.
Nuovamente il film ha una voce narrante che ci introduce alla storia, affidata a Welles che non esita a inserire un altro elemento autobiografico, vale a dire l’accento irlandese del protagonista: Orson Welles aveva infatti origini irlandesi. Il protagonista Michael O’Hara usa ad un certo punto la metafora di un irlandese buttato in un mare di squali (americani); esattamente come Welles dal teatro venne buttato nel mare di squali del mondo del cinema.
L’inizio è tipico dei film noir: skyline di New York e la metropoli ci viene mostrata nella sua dimensione notturna. Protagonista è l’uomo ingenuo e buono che finisce per perdere la testa per una donna che incarna esattamente tutti i valori contrari ai propri. È particolare anche come la voce narrante venga a intrecciarsi con la sonorità diegetica. Quando Michael e Elsa Bannister si incontrano per la prima volta, lui rivela subito il suo nome mentre lei le dà un altro nome. Piuttosto in fretta ci vengono mostrati gli elementi che suggeriscono come non ci sia da fidarsi di quella donna. Ritorna un elemento tipico del noir ovvero la passeggiata che comunque nasconde sempre qualcos’altro e qualcosa di decisivamente oscuro e inquietante.
L’atteggiamento di Michael cambia quando scopre che Elsa è sposata: ritorna quindi l’aspetto della contraddizione immediata di un’affermazione o di situazioni precedenti, come avviene nella presentazione sia di Elsa che di Arthur Bannister, marito di Elsa.

Tratto da "QUARTO POTERE" E IL CINEMA DI WELLES di Marco Vincenzo Valerio
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