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La distopia come forma del realismo odierno

La distopia è una forma principe del realismo odierno. Dopo tutto, essa non fa altro che prendere la realtà e ed estremizzarla. Addirittura, a volte la realtà ci ha già pensato da sola e l'immaginazione, per quanto nera, non le sta dietro (ìQuante stanze 101 ci vogliono per fare Auschwitz?î)

C'è comunque un territorio di confine tra distopia e realismo, che rientra tra le scritture della catastrofe: è il caso degli scrittori post-coloniali, in quanto il colonialismo ha le stesse pratiche di oppressione. Ciò spiega perchè, tra gli scrittori post-coloniali, di distopia ve n'è poca: basta la realtà. Si vedano le prigioni di Pretoria in Breyten Breyenbach (Memorie de poussière et de neige, 1989), o Ahamdou Kourouma che tocca la piaga dei bambini soldato (Allah n'est pas obligè, 2000).

Tratto da "SCRITTURE DELLA CATASTROFE" DI MUZZIOLI di Domenico Valenza
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